Una semplice modifica ai regolamenti della Formula 1 del 2026 potrebbe offrire ai progettisti uno strumento in più per ottimizzare le vetture: eliminare l’obbligo di una distribuzione del peso fissa.
Questa regola, introdotta nel 2011, nasceva come risposta all’arrivo di Pirelli come nuovo fornitore di pneumatici. Sostituendo Bridgestone. L’obiettivo era impedire che le squadre trovassero casualmente la distribuzione del peso ideale per le nuove gomme. Sebbene inizialmente dovesse essere temporanea e rimossa già nel 2012, la regola è rimasta in vigore. Sarà presente anche nel regolamento del 2026.
Attualmente, l’Articolo 4.2 del regolamento tecnico impone che i pesi sugli assi anteriori e posteriori, con la vettura su una superficie piana, rispettino specifici moltiplicatori rispetto al peso minimo della vettura di 798 kg. Questi moltiplicatori sono fissati a 0,446 per l’asse anteriore e 0,539 per l’asse posteriore. Nel 2026, la regola subirà solo una piccola variazione. Con i moltiplicatori arrotondati a 0,44 e 0,54. Questo lascia alle squadre una finestra di manovra molto ristretta. Spesso generando critiche verso gli pneumatici e attriti con la FIA e Pirelli.
I limiti attuali sulla distribuzione del peso restringono le possibilità dei progettisti di ottimizzare le prestazioni. Poiché tale distribuzione è un fattore cruciale nel comportamento di una vettura da corsa. Si interfaccia con la superficie di contatto degli pneumatici, che per le dimensioni imposte: 345-375 mm all’anteriore, 440-470 mm al posteriore, risultano in una distribuzione del 43,9% per l’anteriore e del 56,1% per il posteriore. Le normative attuali offrono una ridotta possibilità di regolazione tra il 44,5% e il 46% all’anteriore. Lasciando poco margine per l’ottimizzazione.
L’allineamento tra la distribuzione del peso e quella aerodinamica è anch’esso complicato. Ottenere una distribuzione equilibrata dei carichi è difficile. Poiché le vetture moderne a effetto suolo si affidano maggiormente al fondo per generare carico aerodinamico rispetto alle ali. Senza una maggiore flessibilità nella distribuzione del peso, le squadre faticano a ottimizzare l’equilibrio e l’aderenza delle gomme, specialmente con l’aumento della velocità.
Se le squadre avessero la libertà di scegliere la propria distribuzione del peso, ad esempio 48% all’anteriore e 52% al posteriore, insieme a una distribuzione aerodinamica del 42% all’anteriore, si potrebbe ottenere uno spostamento dei carichi più stabile con la velocità, migliorando la guidabilità senza dover ricorrere alla flessione dell’ala anteriore. Aumentare la possibilità di regolazione della distribuzione del peso, ad esempio fino a un 5% invece dell’attuale 1,5%, darebbe alle squadre e a Pirelli maggiore margine per ottimizzare le prestazioni, rimanendo comunque nei limiti di sicurezza.
Questa modifica non comporterebbe un aumento significativo dei costi, vista l’attuale normativa sul tetto di spesa, e darebbe ai team un’ulteriore possibilità per affrontare i problemi di bilanciamento e ottimizzare le gomme Pirelli. In definitiva, tale cambiamento risulterebbe vantaggioso per tutti: squadre, Pirelli, piloti e tifosi, semplificando il regolamento piuttosto che complicarlo con ulteriori vincoli.