Caffè Corretto – Serie B

“Non manca nulla per fare bene”.
“Il gruppo farà la differenza”.
“Gruppo di prospettiva”

Non è necessario aggiungere in calce l’autore delle frasi che ho appena riportato. Sono perfettamente adattabili a qualsiasi attore di questo sport minore ma probabilmente di qualsiasi altro sport. Rappresentano il veleno che ha ucciso la comunicazione calcistica. Sono in parte la ragione d’uno spostamento d’interesse del pubblico, lontano dal pallone. Che rimbalzi poco o tanto, non ha alcuna importanza.

Federico Buffa, nel recentissimo Festival dello Sport, ha offerto il suo punto di vista circa lo spostamento epocale dell’interesse del pubblico vero altre discipline, lontano anche dal calcio, soprattutto nostrano. Una questione anche culturale, soprattutto tecnologica e decisamente figlia dei tempi.

Per uno sport minore, cercare d’agganciare un nuovo linguaggio, sperimentare dovrebbe essere un obbligo. Comporta certo una percentuale più alta di fallimento ma in fondo chi s’accorge se qualcosa non funziona nella comunicazione del calcio a 5? Le poche centinaia che lo seguono. Se invece funziona si potrebbe perfino riuscire a bucare la bolla del calcetto.

Invece no.

Anno dopo anno, le “pagine di comunicazione” ci raccontano di gruppi che fanno la differenza, salvo poi non farla mai, di prospettive che però non arrivano al terzo anno senza iniziare già a dare cenni di cedimento e di posti in cui non manca nulla però poi a fine stagione mancano sempre i soldi per saldare in tempo il dovuto.

Non basta nemmeno l’allarme lanciato dalla Spagna, un paese a futsal avanzato, circa il drastico calo di spettatori per le partite della massima divisione maschile, a scalfire l’inarrestabile abitudine a tenere la testa ben salda ma sotto la sabbia. Volontariamente. Perché questa è una disciplina nella quale alla vigilia della prima giornata d’un campionato nazionale l’organizzazione nazionale invita una società a non partire per una trasferta perché la società ospitante probabilmente non ci sarà. Aggiungiamo noi, perché non ha più giocatori.

Però la Serie A italiana di futsal maschile è in diretta su Sky Sport. Si parte il 27 Ottobre, un Eboli vs Napoli alle 21.00. Il giorno del Derby d’Italia alle 18.00 che non catalizzerà l’attenzione di nessuno, soprattutto nel post partita. Nemmeno di quelli che alla stessa ora forse guarderanno Fiorentina – Roma. Per offrire al lettore una misura di riferimento, nella scorsa stagione, in declino rispetto alla precedente, la media degli spettatori per incontro di Serie A di calcio, è stato di 405,200 per incontro. Quattrocento mila e spicci di spettatori per partita.

Se però ci sono realtà sportive in crescita, la NBA ha una serie nella penisola arabica, la NFL è sbarcata in Brasile e via così allora forse una ricetta esiste, è applicabile. Esiste un modo diverso di narrare lo sport che possa interessare anche quelli che non pagano per vedere il proprio nome pubblicato. Probabilmente esiste un modo diverso dal “non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta” oppure “(aggiungi squadra a caso) non può perdere”. In qualche modo e da qualche parte c’è un linguaggio diverso dall’ossequio plebeo per raccontare lo sport, non importa quanto piccolo.

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