Toyota è desiderosa di chiarire che la nuova collaborazione tecnica con Haas Formula 1 non deve essere interpretata come un vero ritorno. Ma, in realtà, rappresenta il rientro ideale per il produttore giapponese. Attraverso la sua divisione sportiva, Toyota Gazoo Racing, la partnership consente a Toyota di ottenere significativi vantaggi in Formula 1 senza gli enormi costi di un impegno a pieno titolo. Si tratta di un coinvolgimento ben più concreto rispetto alla sponsorizzazione di Alfa Romeo con Sauber. Di una partecipazione tecnica più tangibile rispetto all’alleanza tra Ford e Red Bull che inizierà nel 2026.
Questo accordo riporta il marchio Toyota sulla griglia di F1 in modo discreto. Coinvolgendola in progetti di ingegneria ad alto livello, che migliorano le competenze interne e attraggono talenti di qualità. Inoltre, il programma di sviluppo per piloti giovani darà ai talenti giapponesi una nuova possibilità di arrivare al vertice del motorsport. Anche se Toyota non ha il pieno controllo del progetto, come avveniva prima del suo ritiro dalla F1 nel 2009. Questo approccio più equilibrato potrebbe rivelarsi più sostenibile, considerando le difficoltà del passato.
Toyota, pur non mostrando un vero interesse per un ritorno totale in F1, ha comunque risentito della sua assenza dalle gare. Nonostante i successi ottenuti in altre competizioni, come il programma di endurance, alcuni dei suoi talenti ingegneristici e piloti sono passati ai rivali, come Honda, che ha recentemente ottenuto ottimi risultati in F1. Questa partnership con Haas rappresenta una via d’accesso strategica, che consente a Toyota di rientrare nella F1 minimizzando i rischi di un coinvolgimento completo.
Curiosamente, questa opportunità con Haas potrebbe non esserci stata senza i precedenti approcci esplorativi tra Toyota e McLaren. L’anno scorso, Ryo Hirakawa, un pilota supportato da Toyota, è diventato pilota di sviluppo per McLaren. In quella che fu presentata come una potenziale collaborazione per lo scambio di competenze. Sebbene questa collaborazione non sia mai cresciuta in qualcosa di rilevante, ha mostrato la volontà di Toyota di avvicinarsi di nuovo alla F1.
McLaren, tuttavia, non aveva bisogno di ciò che Toyota poteva offrire. L’accordo sembrava più orientato allo sviluppo di Hirakawa piuttosto che a una partnership reciproca. Alla ricerca di altre opportunità, Toyota ha trovato un terreno fertile con Haas e, rapidamente, entrambe le parti hanno compreso come avrebbero potuto trarre reciproco vantaggio da una collaborazione più approfondita. Questa partnership è cresciuta in modo naturale, offrendo a Toyota un potenziale di gran lunga superiore rispetto a quello tentato con McLaren.
Con i loghi Toyota già presenti sulla vettura Haas e con tecnici coinvolti nel progetto, il marchio sta gradualmente tornando a far parte del mondo della F1. E una volta che i dirigenti di alto livello vedranno il potenziale di questa presenza, potrebbe nascere l’interesse per espandere ulteriormente la collaborazione. Sebbene Toyota non stia ancora pianificando un ritorno completo, si trova già in una posizione molto migliore di quanto avesse immaginato solo un anno fa, quando ha iniziato a considerare nuovamente la sua presenza in F1.