La nuova partnership tecnica tra Haas e Toyota Gazoo Racing potrebbe rappresentare un importante passo avanti per il futuro della Haas in Formula 1, ma il suo successo dipenderà dalla gestione e dall’integrazione con i partner esistenti, Ferrari e Dallara.
Attualmente, la Haas opera su quattro sedi principali: il quartier generale a Kannapolis, Carolina del Nord, una fabbrica e officina di preparazione a Banbury, nel Regno Unito, un centro di progettazione presso la base Ferrari a Maranello e la fornitura di componenti da Dallara nel nord Italia. Ora, grazie all’apporto di Toyota Gazoo Racing (TGR) dalla sua sede europea a Colonia, in Germania, Haas avrà a disposizione nuovi servizi di progettazione, supporto tecnico e produzione. In particolare, Toyota fornirà un simulatore nella base britannica della Haas, una novità assoluta per il team, e contribuirà a finanziare il primo programma Testing of Previous Cars (TPC), che permetterà alla Haas di testare la vettura 2022 o la VF-23 il prossimo anno in giornate di test privati.
Gestire efficacemente tutte queste collaborazioni sarà una sfida complessa per il team principal della Haas, Ayao Komatsu, e per il suo team dirigenziale.
Rappresenta un punto di cruciale importanza che un costruttore di telai e un fornitore di motori collaborino in modo perfettamente sincronizzato. Qualsiasi disallineamento, soprattutto con l’aggiunta di un nuovo partner, può portare a inefficienze, come accaduto quando la Ford acquisì la Stewart alla fine del 1999. Complicando piuttosto che rafforzare le operazioni.
La struttura Toyota a Colonia è senza dubbio impressionante. L’esperienza dimostra che il denaro non garantisce il successo, come dimostrato dal fatto che Toyota non vinse mai una gara in otto anni di partecipazione alla F1. Il successo dipende non solo dagli strumenti a disposizione, ma anche dalla capacità del personale di affrontare le sfide impreviste.
Per quanto riguarda la collaborazione tra Ferrari e Toyota, nell’industria automobilistica attuale, altamente interconnessa, è inevitabile che ci siano trasferimenti tecnologici. Non è molto diverso da ciò che accade con Mercedes, che fornisce motori a team come Aston Martin, McLaren e Williams. Allo stesso modo, Ferrari ha fornito motori a Haas e Alfa Romeo per anni. La vera differenza sta nel modo in cui queste partnership vengono gestite.
Alla fine, sarà un motore Ferrari a spingere la vettura Haas. Progettata con il supporto di Toyota e dotata del maggior numero possibile di componenti Ferrari, nei limiti del regolamento. La chiave del successo sarà saper bilanciare gli interessi e le dinamiche gestionali di tutti i soggetti coinvolti. Se Komatsu e Gene Haas sapranno gestire queste sinergie, la partnership Haas-Toyota potrebbe trasformarsi in una potenza in F1. Altrimenti, potrebbe rapidamente diventare un incubo.