Mortal Kombat 1: Kaos Sovrano – Recensione: un DLC che evidenzia i problemi già noti del gioco. Cosa serve davvero al prossimo sequel.
Kaos Sovrano sembra mettere il dito nella piaga di Mortal Kombat 1, e potrebbe affascinare i fan più hardcore della saga. Tuttavia, per il resto del pubblico…
L’uscita di un nuovo Mortal Kombat è sempre un evento. Tra colpi di scena e una storia travolgente, un gore esagerato e nuovi personaggi giocabili, il gioco offre sempre un pacchetto coinvolgente. Non è difficile capire perché qualcuno possa acquistare Mortal Kombat, giocarlo per tutta la durata della storia, e poi accantonarlo fino a quando un amico non viene a trovarlo. Mortal Kombat 1 si posiziona come un titolo nostalgico per chi non gioca abitualmente ai picchiaduro, ma rimane il principale per quel gruppo ristretto che segue NetherRealm Studios con serietà.
Il nuovo aggiornamento di MK1, Kaos Sovrano, offre una nuova modalità storia e una serie di nuovi personaggi. La lista di combattenti di MK1 è davvero prolifica: con il Kombat Pack 1, abbiamo l’ingresso di personaggi come Patriota di The Boys, Omni-Man di Invincible, e John Cena nel ruolo di Peacemaker. Il Kombat Pack 2 ha introdotto Cyrax, Sektor, e Noob Saibot, con Ghostface, il T-1000 e Conan il Barbaro che arriveranno presto.
Anche se chi scrive non è il target principale per questi crossover – personaggi come Mai Shiranui sembrano più interessanti – si può capire l’attrattiva per altri. Chi ama le serie come Invincible o i classici come Terminator apprezzerà questi combattenti, che sembrano quasi usciti da un cast di Ready Player One.
Una trama semplice, ma… è una trama.
Kaos Sovrano offre una novità nella storia di Mortal Kombat, continuando la narrazione multiversale introdotta in MK11, con nuove linee temporali e la minaccia di Havik, il Titano che cerca di dominare utilizzando i Kamidogu, oggetti magici comparabili alle Gemme dell’Infinito. La trama ruota attorno alla corruzione di Sub-Zero da parte della magia di Havik, ma lo sviluppo dei personaggi rimane superficiale. Ogni discussione viene rapidamente superata senza un vero approfondimento, perché il vero focus è sempre sui combattimenti e sul sangue.
Anche il finale della storia non brilla: la sconfitta di Havik non ha la stessa intensità dei precedenti capitoli, lasciando persino alcune sottotrame incompiute.
Il verdetto.
Kaos Sovrano non rappresenta una forte motivazione per ritornare su Mortal Kombat 1, se non si è appassionati della lore. La vera attrazione del DLC sono i nuovi personaggi, che portano stili di combattimento interessanti, anche se non piacciono a tutti. Se amate le combo infinite e il gore, questo aggiornamento potrebbe rinfrescare il gioco, ma MK1 continua a essere impantanato in alcuni difetti. Speriamo che il prossimo capitolo riesca a migliorare il gameplay, poiché nemmeno i Kamidogu sembrano capaci di risolvere i problemi attuali.