La chiusura del programma motori di Renault in F1: un addio pragmatico o un cambio strategico?

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Il team Alpine di Formula 1 ha confermato che Renault continuerà le sue attività motoristiche in F1 fino alla fine del 2025. Tuttavia, questa dichiarazione suggerisce anche che il programma motori si concluderà dopo tale data, poiché le risorse di Viry-Chatillon verranno riorganizzate nella nuova divisione “Hypertech Alpine”. Anche se non è stato emesso un annuncio ufficiale riguardo alla chiusura del programma motori o ai piani del team per il 2026, tutti gli indizi indicano che Alpine potrebbe diventare un team cliente di Mercedes all’inizio del prossimo ciclo normativo della F1.

Questa situazione solleva interrogativi sulle ambizioni di Renault. Questa decisione riflette negativamente sull’azienda. Suggerendo una sconfitta in una più ampia lotta interna, oppure si tratta semplicemente della scelta più pragmatica? È stata una decisione sensata o un finale deludente per un progetto così ricco di storia?

Renault non è seriamente intenzionata a tornare al vertice

La chiusura del programma motori potrebbe sembrare una mossa pragmatica, ma rivela una visione limitata per il futuro di Renault in F1. Occuparsi direttamente sia dello sviluppo del telaio che quello del motore è fondamentale per avere successo in F1. Rinunciare volontariamente a questo controllo appare come un’ammissione di fallimento. Se l’impegno di Renault in F1 è principalmente una questione di marketing del marchio, il messaggio ora sembra essere: “Non siamo in grado di far funzionare il progetto”. Suggerendo che ridurre l’impegno sia la loro migliore possibilità di raggiungere una qualche forma di successo.

Alpine sta sacrificando una parte del proprio potenziale prestazionale. Anche se McLaren sta prosperando come team cliente Mercedes, diventerebbe immediatamente un team con motore proprio se avesse l’opportunità. Renault sembra voler semplificare il proprio approccio, attribuendo erroneamente il successo di McLaren al suo status di team cliente. Piuttosto che riconoscere i fattori più complessi in gioco.

Renault ha sempre affrontato la F1 con un impegno parziale, e questa mossa ne rappresenta solo l’ultimo esempio.

Renault potrebbe prepararsi a una vendita

Nonostante le smentite di Renault, questa strategia ha senso solo se esiste un piano più ampio. I lavoratori di Viry hanno riferito che il taglio dei costi è uno dei motivi alla base di questa decisione. In contraddizione con l’affermazione di Renault che sostiene di essere ancora impegnata sul mercato come sempre. È possibile che Renault si stia preparando per una futura vendita, un’opzione che sarebbe più agevole come team cliente con meno legami con la struttura aziendale Renault.

Se questo è davvero il piano, l’inclusione di Flavio Briatore potrebbe rivelarsi un segnale significativo. In ogni caso, questa situazione evidenzia che Renault non è seriamente intenzionata a tornare al vertice della F1.

Perché non interrompere anche i legami con Enstone?

Non è la prima volta che Renault disconnette le sue operazioni tra Viry ed Enstone, ma questa volta sembra più definitiva. Renault sembra dire ai dipendenti di Viry: “Restiamo in F1, ma senza di voi”, il che deve essere doloroso dopo decenni di collaborazione.

Il progetto motori di Renault ha faticato per anni, e questa decisione potrebbe derivare dai recenti cambiamenti nella dirigenza. Nel 2023, Bruno Famin, all’epoca team principal ad interim di Alpine, aveva sottolineato l’importanza di una migliore integrazione tra Viry ed Enstone, evidenziando una storica disconnessione. La decisione attuale suggerisce che questa frattura non è stata risolta.

Tagliare il programma motori, mantenendo però Enstone, indica una vittoria per Enstone all’interno di Renault. Se Renault sta chiudendo il programma motori, sarebbe opportuno considerare di lasciar andare anche Enstone, poiché anni di cattiva gestione hanno soffocato il potenziale di entrambe le entità.

Un finale triste per una forza una volta dominante

La storia di Renault in F1 è caratterizzata da più frustrazioni che successi, ma i suoi motori hanno sempre rivestito un ruolo significativo nella narrazione della F1, anche se non sempre come i più vincenti. Per appassionati come me, i motori V10 di Renault erano sinonimo di dominio.

Anche se è logico fermare il programma se non riesce a tenere il passo con i rivali, è triste immaginare una griglia di F1 senza vetture alimentate da motori Renault, specialmente considerando i grandi successi del passato.

Una mossa realistica, nonostante i limiti

A prima vista, la chiusura di un programma motori in F1 sembra una scelta disastrosa, ma le difficoltà di Renault nell’era ibrida della F1 suggeriscono il contrario. Dal 2014, Renault ha alternato momenti di competitività a cadute, senza mai riuscire a dominare. Se Renault non intende fare gli investimenti necessari per recuperare, interrompere il programma motori potrebbe essere la scelta giusta per rendere il team più competitivo.

Essere un team cliente può ridurre il potenziale massimo, ma non quanto in passato. Basta guardare cosa sta facendo McLaren come team cliente Mercedes: a volte, un obiettivo più modesto è più raggiungibile di uno teoricamente superiore ma irrealizzabile.


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