S’archivia una giornata, la prima della stagione, di futsal femminile in Italia. In diretta e su YouTube. L’intero archivio della “fu” FutsalTV riversato sul “tubo” è una ottima occasione per avere a disposizione d’un pubblico potenzialmente planetario al prezzo di qualche pubblicità molto materiale visivo. Chapeau.
Partenza con l’anticipo in terra lucana della matricola CMB. Affronta una Kick Off molto rinnovata nei ranghi che trova subito il vantaggio, mette la freccia e non si volta più indietro. Tanto da non vedere il prepotente rientro della squadra di mister neri che sfiora il pareggio con la brasiliana Schinaider che sbaglia il rigore del pareggio sulla sirena. Schinaider che per intensità, tiro e presenza in campo m’ha ricordato Edmundo. Si, Edmundo Alves de Souza Oliveira.
I risultati di una giornata non sono statisticamente rilevanti, indicano forse dei trend ma anche quelli erano facilmente prevedibili. Ha sorpreso l’approccio del Pescara alle partite con le squadre meno attrezzate. Nella scorsa stagione furono necessarie due partite per segnare otto gol al Lamezia. Le biancoazzurre ne fanno nove all’esordio in casa contro le calabresi. Nuova maglia da gioco per Capitan D’Incecco e compagne. Sul design non sono proprio sicurissimo ma riferisco il commento qui d’un tifoso storico: “meglio delle maglie del Globo (esercizio commerciale locale) dell’anno scorso”. Si poteva osare con il look “Ajax” che se non ricordo male fu anche adottato ai tempi della denominazione Icobit, quando usavano le ragazze le maglie della maschile. Di seconda mano.
Nuova stagione, nuovi propositi, stesso Verona. Arriva un pareggio all’esordio contro una vivacissima VIP che cambia poco e s’esibisce con una maglia giallo nera che potrebbe ricordare anche quella del Peñarol se non fosse che i numeri e nomi bianchi diventano illeggibili su sfondo giallo.
La Lazio dà il benvenuto al Cagliari nella massima divisione. Lo fa con un 3 a 0 che ricorda a tutti, che la Lazio ci sarà, lì. Da sempre quasi. A lottare, correre, occupare gli spazi e con una finalmente ritrovata Cecilia Barca a tempo pieno è quella squadra che in formula uno definirebbero “la leader del centro gruppo”.
Se le nostre quote non davano nessuna speranza al Molfetta, d’un successo corsaro, sul campo delle campionesse d’Italia, il risultato è meno rotondo di quello che si poteva ipotizzare. Il divario tecnico tra le due squadre è stato evidente. In una stagione che al termine probabilmente vedrà più ripescate che retrocesse, la lotta per la salvezza potrebbe essere anche solo per il Molfetta un atto più scenico che pratico.
Francavilla che ritrova Ortega stabilmente in campo e “El Payaso” prova subito a metterla nel sette di spalle alla porta e di tacco. Non m’è mancata la divoratrice di libri, m’è mancato sicuramente quel suo essere Pablo Aimar. Uno di quei giocatori troppo emotivamente intelligente per considerare uno sport anche se è una professione, molto di più d’un gioco. Foligno che ha messo una Naiara nel motore che sembra invecchiare sportivamente ad una velocità inferiore rispetto alla norma resiste, ma non può nulla contro le folate delle avversarie.
Un caffè corretto anche troppo. Non v’abituate.