Goichi Suda, meglio conosciuto come Suda51, e Shinji Mikami, due leggende del mondo dei videogiochi. Tornano a collaborare per il tanto atteso “Shadows of the Damned: Hella Remastered.” La loro intesa, che ha dato vita a giochi cult come Killer7 e Shadows of the Damned, si rinnova per questa versione potenziata del titolo del 2011. Arricchita da nuovi costumi, abilità speciali, e una rivisitata modalità New Game+. La data d’uscita si avvicina: il 28 ottobre, i giocatori potranno rivivere o scoprire questo horror-action in una veste grafica migliorata.
Parlando di come è cambiato il panorama videoludico, Suda riflette su come, ai suoi occhi, l’azione frenetica di Shadows of the Damned sembri oggi più veloce rispetto ai giochi moderni. Dove spesso la grafica dettagliata e il realismo hanno rallentato il ritmo dei gameplay. Mikami aggiunge che l’industria si è polarizzata tra grandi titoli AAA e indie di nicchia, con l’influenza dei giochi mobile che continua a crescere.
La loro collaborazione, nata ai tempi di Killer7, continua a essere un’esperienza di grande sinergia. Suda si sente a suo agio sapendo che Mikami protegge le sue idee creative, ma avverte una certa pressione nel garantire che il nome di Mikami non venga mai infangato. Mikami, con il suo inconfondibile umorismo, sottolinea la creatività esplosiva di Suda, che spesso lo porta a voler cambiare tutto all’ultimo minuto.
Ma perché tornare proprio su Shadows of the Damned? Suda confessa di avere un affetto particolare per i personaggi del gioco, e di aver sempre voluto creare una sorta di archivio dei titoli Grasshopper Manufacture. Affinché i nuovi giocatori possano riscoprirli. Le limitazioni tecniche e di budget dell’epoca avevano escluso alcune idee. Come la modalità New Game+ e i costumi aggiuntivi per Garcia, che finalmente trovano spazio in questa versione rimasterizzata. Inoltre, dopo alcuni tentativi falliti di ottenere i diritti da EA, l’accordo per la rimasterizzazione è stato raggiunto quando Grasshopper è entrata a far parte di NetEase, eliminando vincoli come l’esclusiva Origin.
Quando si parla delle recensioni, Suda non si lascia influenzare dai punteggi su Metacritic. Per lui, l’importante è che i giocatori si divertano, senza preoccuparsi troppo delle valutazioni, anche quando un gioco riceve un voto basso. Mikami, invece, riconosce che Shadows of the Damned è un gioco divisivo. Ma crede che sia capace di soddisfare profondamente chi riesce a connettersi con il suo stile.
Infine, quando si parla di possibili nuovi remaster, Suda menziona Flower, Sun, and Rain, un titolo di cui i fan continuano a chiedere una nuova versione. Mikami, invece, non è molto interessato alle rimasterizzazioni, ma ammette che se dovesse riprendere qualche progetto, preferirebbe creare i sequel di Killer7 o God Hand.
In un’epoca di remake e remaster di titoli iconici come Silent Hill 2 e Resident Evil, Suda e Mikami concordano su un punto. Per un remaster di successo, l’elemento più importante è che il gioco originale sia stato divertente e coinvolgente. Oltre a riuscire ad adattarsi con cura ai tempi moderni.