Da un paio di giorni è uscito EA FC 25, “Fifa” insomma. La notizia però era già circolata. Le demo, le preview e gli influencer anche quelli micro, avevano dato la notizia. Volta, il futsal così come era rappresentato nel videogame della Electronic Arts ora è solo un mini game nella modalità carriera.
Il flop stando ai numeri raccolti dal colosso anglo-canadese è stato così severo da indurre i vertici della franchigia a staccare la spina al progetto. Il fallimento è stato tale da non giustificare un investimento per una azienda che su quello specifico prodotto incassi nel 2024 per 7,562 miliardi di dollari. Sette miliardi e mezzo di dollari e ancora non vale la pena investire in un pezzo di futsal.
Questa è la dimensione di questa disciplina. Inutile rappresentarsi diversamente. Parliamo di una azienda che danni produce un gioco sull’Hockey. Che a fronte di iniezioni miliardarie di denaro dal mercato, non crede nel prodotto futsal. Ci tocca però leggere “best sports on earth” a cui andrebbe aggiunta sicuramente qualche postilla.
Altra azienda fortemente impegnata nel campo dei giochi “sportivi è la Nacom che produce attraverso Big Ants, il gioco ufficiale del cricket. Nota a Margine: di recente un video che raccontava di quanto sia diffuso il cricket sul profilo IG di Linea Laterale ha raccolto 1,5 milioni di views in tre giorni.
Solo con Cricket 24 la Nacom ha incassato 1,911 miliardi di dollari, insomma quasi due, mancano gli spicci.
fallimento commerciale
Eppure c’è gente in giro che s’ostina a consideralo non solo un prodotto da vendere ma addirittura uno di successo.
La Volta League di Linea Laterale, continuerà perché la copia fisica di EA FC 24 è in libreria grazie ad Alessandro. Dovremo imparare tutti a convivere con i limiti regolamentari e di gameplay d’un prodotto che non sarà più sviluppato. L’evento non avrebbe dovuto sorprendermi. FIFA Street, la prima vera interazione del futsal nella sua versione videoludica fu ucciso nel 2012. Già allora il prodotto era più calcio da strada che disciplina sportiva.
It’s sad but that’s life.