McLaren domina a Monza: Norris in pole, ma le sfide del tracciato rivoluzionato mettono alla prova i top team

Dall’esterno, la McLaren sembrava essersi presentata a Monza per il Gran Premio d’Italia 2024 con la vettura più veloce. Intenzionata a proseguire sulla scia del successo di Lando Norris a Zandvoort la settimana scorsa. Con una prima fila tutta McLaren, con Norris in pole davanti a Oscar Piastri, si aveva l’impressione che il team stesse semplicemente proseguendo la sua marcia. Tuttavia, raggiungere questo risultato non è stato affatto semplice. Il circuito di Monza, con la nuova superficie e i cordoli riprofilati, si presentava quest’anno così diverso che quasi tutte le squadre hanno dovuto apportare modifiche significative alle loro monoposto dopo le prove libere del venerdì.

Anche un piccolo errore in queste modifiche avrebbe potuto facilmente compromettere la prestazione, come ha osservato Piastri: “Sarebbe stato facile finire settimi o ottavi”, come è accaduto alla Red Bull. Il team principal Andrea Stella ha sottolineato la sfida rappresentata da questa situazione, evidenziando che il tracciato, ora molto più liscio, permetteva assetti più rigidi e una guida più vicina al suolo, richiedendo al team un’attenta esplorazione delle varie opzioni disponibili.

UN’ALTRA STORIA RISPETTO A ZANDVOORT

Questo weekend è stato molto diverso da Zandvoort, quando la McLaren aveva mostrato un chiaro vantaggio in termini di velocità. A Monza, invece, la chiave del successo è stata l’esecuzione perfetta di ogni dettaglio. In un weekend in cui le prestazioni delle prime quattro squadre erano incredibilmente ravvicinate. Molto più di quanto i tempi finali potessero suggerire.

Stella ha chiosato che qualsiasi delle prime quattro squadre avrebbe potuto conquistare la pole position. La differenza fondamentale è stata la fiducia del pilota nella vettura, soprattutto su un tracciato in continua evoluzione. Mentre altri team hanno faticato ad adattarsi alle condizioni mutevoli, la monoposto della McLaren è rimasta costante, un vantaggio significativo dato che il tracciato cambiava di giorno in giorno.

COME LA MCLAREN HA OTTIMIZZATO LA SUA VETTURA

Le principali modifiche apportate dalla McLaren tra venerdì e sabato sono state di natura meccanica. Sebbene il team abbia provato un’ala anteriore con un flap superiore ridotto venerdì, sabato è tornato a una configurazione più convenzionale, poiché non era necessario ridurre ulteriormente il carico aerodinamico.

Come ha spiegato Stella, l’esperimento era stato fatto nel caso fosse stato necessario abbassare l’ala posteriore, ma il team ha scoperto che l’ala posteriore scelta permetteva di mantenere l’ala anteriore usuale. L’assetto della McLaren era simile a quello della Mercedes, con meno carico aerodinamico rispetto alla Red Bull, ma più rispetto alla Ferrari.

Non esiste un livello di carico aerodinamico ‘corretto’ in assoluto. L’efficienza di ogni vettura varia a seconda dei livelli di carico aerodinamico, e quanto bene questo si allinea con le caratteristiche del tracciato può fare una grande differenza. Questo è evidente dalle diverse velocità registrate da McLaren, Mercedes, Ferrari e Red Bull in diversi punti del rettilineo.

COME I RIVALI DELLA RED BULL HANNO CAPITALIZZATO

La Red Bull avrebbe potuto essere il rivale più vicino alla McLaren, come dimostrato dal forte tempo di Verstappen in Q2 con pneumatici usati. Tuttavia, in Q3, Verstappen è stato frustrato da una perdita improvvisa di grip con pneumatici nuovi, aggravata dal fatto che il suo compagno di squadra Sergio Perez ha sparso ghiaia in pista e creato turbolenza, lasciando Verstappen in settima posizione.

La solida prestazione di Piastri, a soli 0,1 secondi da Norris, ha aperto la strada a Mercedes e Ferrari per contendersi il titolo di miglior piazzamento non-McLaren, una battaglia vinta da George Russell. Russell ha beneficiato di una scia offerta da Verstappen per superare Norris alla prima chicane, ma non è riuscito a mantenere il vantaggio a causa delle limitazioni della sua vettura nel secondo settore.

Norris stesso non ha completato un giro perfetto, commettendo un errore alla prima chicane che lo ha lasciato con la sensazione di aver compromesso il suo tentativo prima ancora che iniziasse davvero. Tuttavia, è riuscito a recuperare rapidamente tempo nella seconda chicane, garantendosi infine la pole position, sebbene non con la stessa facilità mostrata a Zandvoort.

Nel frattempo, la Mercedes di Russell ha sofferto le alte temperature della pista, risultando meno agile nelle curve lente, particolarmente nel secondo settore, dove ha perso molto tempo rispetto a Norris. La Ferrari, pur essendo la più veloce nel primo settore, ha sempre perso più tempo nel secondo settore di quanto ne guadagnasse nel primo, con Charles Leclerc e Carlos Sainz che si sono classificati quarto e quinto, mentre Lewis Hamilton ha chiuso sesto con la Mercedes dopo un ultimo giro deludente, per il quale ha ammesso “non c’è nessuno da incolpare se non me stesso”.

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