Negli ultimi giorni, il trasferimento di Ricardinho, stella del futsal mondiale, ha catalizzato l’attenzione del calcio a 5 italiano. Ma cosa significa davvero l’arrivo di un campione di questo calibro nel nostro campionato? Una riflessione più profonda svela luci e ombre di un sistema che, pur affascinante, potrebbe nascondere fragilità strutturali.
L’Approdo di Ricardinho: Un Colpo di Scena o di Teatro?
Ricardinho, indiscutibilmente uno dei più grandi talenti del futsal, ha attirato l’interesse del Genzano, suscitando reazioni contrastanti. Perché club di prestigio in Portogallo e Spagna, noti per stipulare contratti faraonici, non hanno puntato su di lui? Forse perché hanno riconosciuto che il giocatore, pur rimanendo un magnete per il pubblico, non rappresenta più quel valore aggiunto che giustificherebbe investimenti tanto onerosi.
Basta guardare all’esperienza francese per trovare un parallelo. Circa quattro anni fa, la Francia ha investito pesantemente su Ricardinho e altri grandi nomi del futsal, con risultati tutt’altro che positivi. La squadra è implosa, lasciando dietro di sé un’ondata di critiche e conseguenze imprevedibili.
Oggi, 27 agosto 2024, l’arrivo di Ricardinho nel campionato italiano potrebbe accendere i riflettori sulla nostra Serie A, ma non più di quanto non lo fece Vander Carioca nel 2005/2006. All’epoca, come oggi, l’entusiasmo per l’arrivo di un grande nome si scontrava con la realtà di un sistema fragile, incapace di sostenere a lungo termine queste operazioni di mercato.
Il Vero Colpo: Rocha dell’L84
Mentre tutti gli occhi sono puntati su Ricardinho, il vero colpo di mercato potrebbe essere rappresentato da Rocha, nuovo acquisto dell’L84. Questo giocatore, a differenza del portoghese, è ancora nel pieno della sua carriera e, soprattutto, è ricercato dalle grandi squadre europee. Portare in Italia uno dei top mondiali, ancora desiderato dalle big, è un segnale di vitalità per il nostro campionato, ma la domanda resta: basterà?
L’Arzignano, nel suo periodo d’oro, ha costruito il suo successo attorno a giocatori del calibro di Vander Carioca, ma senza una struttura solida, questi exploit rimangono episodi isolati. In quel di Arzignano la struttura era solida finchè la guardia di finanza non stoppò le malefatte del presidente Ghiotto con la sua azienda, finite anche in un capitolo del libro “Pescecani” di Mario Giordano. Ecco alcuni stralci: “Il Corona di Arzignano? Guadagnava 9 milioni di euro, denunciava al fisco 177 euro. Lo 0,0001 per cento. Il suo mito? Il re dei paparazzi Fabrizio Corona. La sua vita? Una cavalcata tra eccessi, belle donne e champagne. Le tasse? «Una parola complicata.» Si sente un evasore? «Dov’è il problema? No go copà nisun.» Non ha ammazzato nessuno.
Rocha rappresenta sicuramente un impulso positivo, ma un campionato non può reggersi solo su singoli colpi di mercato.
Ricardinho: Un Giocatore dal Passato Glorioso
Ricardinho può ancora fare la differenza in campo, su questo non c’è dubbio. Sarà un piacere vederlo giocare, e certamente contribuirà a vincere partite. Ma il suo ingaggio coprirà davvero i costi? Riuscirà a proiettare il Genzano nel firmamento del futsal mondiale? Probabilmente no.
L’impatto mediatico e l’entusiasmo generato dall’arrivo di Ricardinho non si tradurranno automaticamente in un incremento dei tesserati o in un miglioramento strutturale del movimento futsal italiano. La storia ci insegna che l’ingaggio di stelle non è sufficiente a garantire la sostenibilità a lungo termine di un campionato.
Il Futuro del Futsal Italiano: Una Struttura Fragile
La presenza di imprenditori facoltosi, come il presidente dell’Ecocity, che possono permettersi di investire somme considerevoli in giocatori di richiamo, non risolve i problemi del nostro futsal. La storia recente è costellata di presidenti che, dopo aver speso fortune in giocatori, hanno abbandonato il progetto, lasciando il campionato in crisi.
Giocatori come Betao, Torras, Llorente e lo stesso Vander Carioca sono passati per il nostro campionato, ma il loro contributo non è bastato a garantire una crescita stabile e sostenibile. Oggi, come allora, il sistema non può reggersi esclusivamente sulla passione e sulle risorse di pochi individui.
Conclusioni
L’acquisto di Ricardinho è senza dubbio un colpo di scena per il futsal italiano, ma rappresenta solo un sintomo di un problema più grande. Il nostro campionato può vantare grandi nomi, ma senza una struttura solida, questi acquisti rimangono fuochi di paglia.
Il futsal italiano è in salute? La risposta è no. Fino a quando il sistema si baserà su investimenti occasionali di imprenditori facoltosi, piuttosto che su una crescita organica e sostenibile, il futuro rimarrà incerto. L’entusiasmo per l’arrivo di Ricardinho, se non accompagnato da una riflessione più ampia, rischia di essere solo un altro capitolo in una storia di grandi promesse non mantenute.