CMB e Vanelli

Ogni tanto capita che il calcetto a cinque femminile, si scopra sport, disciplina sportiva. Quel luogo in cui si è in competizione con tutti, letteralmente. Nel quale gli amici non ci sono, ma solo interessi comuni per quanto spesso momentanei.

Così il calcio a 5 femminile impara che se non c’è la firma sui contratti, nulla è davvero avvenuto. Gli annunci di accordi presi sulla parola non per tutti contano allo stesso modo. Alcune settimane fa c’era una squadra iscritta alla Serie A che ora gioca in B, altre che hanno cambiato nome, altre che ancora termina di saldare gli emolumenti, un po’ come il Taranto calcio.

Se il grafomane Luis Figo ha potuto firmare accordi con due squadre nello stesso momento, il Parma dei Tanzi e la Juventus di Moggi per poi finire al Barcellona, figurarsi se non può farlo Vanelli. Per approdare in una squadra che ritiene più competitiva. Certo resta da chiedersi il perché non abbia atteso, se le sue intenzioni e ambizioni agonistiche erano quelle. Quel Luis Figo che andò anche poi a Madrid sponda Real e alla prima al Camp Nou fu accolto dal lancio di una testa di maiale.

Tuttavia queste sono le meccaniche abituali, di un qualsiasi sport competitivo nel quale il denaro sia un fattore. Le comari piangenti anche in questa vicenda faranno sentire la loro voce. Rivendicando una innocenza che il calcio a 5 non ha mai avuto, nemmeno ai tempi delle gite tra amiche per le finali scudetto.

Il CMB troverà il rinforzo adeguato, in fondo non è che ha perso Ronaldo il fenomeno. Questo non è che un piccolo de tour nella costruzione del futuro. Un gruppo dirigente quello del Comprensorio del Medio Basento che ha già vissuto la A maschile ad alto livello, non faticherà ad adeguarsi alla realtà femminile.

Il lungo comunicato della società lucana certo denota un giusto rammarico. Segnala una situazione che indica non solo che il fuSTal è vivo e molto vegeto ma quanto si propaghi anche verso località che non erano mai state il fulcro di vicende come queste.

Tutto lecito, occorre ricordarlo. Nell’alveo delle norme. Quanto sia opportuno, intelligente e di prospettiva agire così risiede appunto nelle particolarità di ognuno. C’è il denaro, c’è la dignità. C’è chi non si può permettere il primo, chi non si può permettere il secondo, chi sceglie di non considerare entrambi.

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