Olimpiadi, il secondo “mondiale” del calcio femminile

In un paradosso proprio degli sport al femminile capita d’assistere allo stravolgimento dei valori agonistici convenzionali. Accade così che una manifestazione come il torneo olimpico di calcio femminile diventi più importante della Coppa del Mondo. Perché offre un palcoscenico maggiore, è stato presentato prima anche se non in tutte le edizioni dei Giochi.

Perché le nazionali femminile portano i loro top player, a differenza del torneo maschile. È quindi torneo vero, senza sconti, per nessuno. Così la Francia va fuori perché il suo miglior giocatore Sakina Karchaoui al 16esimo sbaglia un rigore che avrebbe potuto indirizzare la partita contro un Brasile mai domo. Brasiliane protagoniste in negativo nella prima fase del torneo. Affrontano il Giappone, tra le favorite per l’oro, rimediando due gol tra il novantesimo e il tempo di recupero.

Il Giappone si deve arrendere alla nuova generazione d’oro degli Stati Uniti. Ad un gol di Trinity Rodman, una che non s’è mai sentita schiacciata dall’essere la figlia di “The Worm”. Stati Uniti capaci di lasciare a casa i quei giocatore che sebbene ancora tecnicamente rilevanti non lo sono anagraficamente e continuare a vincere.

La misura agonistica

Se c’è una misura che indica la salute agonistica d’un movimento è proprio quella capacità di aprire un ciclo dopo una grande delusione, nel caso degli USA il recente e indecente sportivamente mondiale. La grande delusione è il Canada ma non sul campo, per quello che è accaduto fuori dal campo. Lo scandalo del sistema di spionaggio degli avversari sistematico e endemico non solo ha prodotto la squalifica anche del CT canadese ma un grosso danno d’immagine. Fuori ai rigori contro una Germania che come la sua controparte maschile: “arriva sempre”.

A faticare oltre le previsioni e la Spagna. Sembra a fine ciclo, con troppi giocatori a corto di rabbia agonistica e di incapaci di esprimere quel gioco che le aveva portate prima sul tetto d’Europa e poi si quello del mondo. Le ragazzine, letteralmente, colombiane c’hanno provato, mostrando quel genere di calcio sudamericano che ci saremmo aspettato da un invece legnoso Brasile.

Le semifinali saranno un caldissimo Brasile – Spagna e un Stati Uniti – Germania. Quest’ultima se sulla carta sembra a senso unico potrebbe invece rivelarsi la trappola insidiosa nella quale nel recente passato proprio le americano sono cadute. Il torneo di calcio al femminile è la cosa migliore di questa olimpiade quando di mezzo c’è una palla che rimbalza, forse alla pari come intensità c’è solo il 3vs3 di basket femminile. Guardatelo.

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