Tra i due litiganti…

Siamo tra le verdi valli austriache, precisamente nella regione dell’Istria. Eccolo qui incatrato in queste terre c’è il Red Bull Ring, teatro dell’undicesima prova del mondiale di F1 e della terza sprint stagionale.

La gara al sabato scorre seguendo il solito copione, vince Max Verstappen. Alla domenica ecco che arriva la sorpresa. Scorre per prima sotto la bandiera a scacchi la Mercedes con alla guida un George Russell, probabilmente incredulo.

L’inglese ottiene la sua seconda vittoria in carriera. Questo successo segna anche il ritorno alla vittoria della Mercedes dal Brasile 2022, e permette al team principal Toto Wolff di prendersi una piccola rivincita sul suo collega Christian Horner.

Sempre attivo il fronte del mercato piloti, ci sono stati due rinnovi per la prossima stagione: Pierre Gasly con Alpine e Lance Stroll con Aston Martin, il team del padre. Se la prima appariva abbastanza scontata quella del rampollo Stroll appare più un caso di nepotismo che una scelta sportiva.

La sprint è una gara ridotta in cui si può spingere al massimo senza pit stop. Di fatto la parte più entusiasmante di questo tipo di competizioni. Si dice che ci sia più equilibrio tra le varie forze in campo. Ma alla fine vince sempre lui: l’olandese della Red Bull, che continua a dimostrare la sua innata abilità nel vincere anche quando la macchina non è al massimo del suo potenziale.

Basta utilizzare il suo compagno Perez come termine di paragone. Il messicano infatti, si classifica ottavo con la stessa vettura, il che dice tutto, anche se ormai non è più una novità. Neanche il sorpasso subito con DRS ferma l’olandese volante. Poiché trova sempre una contromossa immediata, come può confermare Norris, che ancora una volta paga per aver dato per scontata una posizione guadagnata, finendo per perderla anche dal compagno di
squadra Piastri.

Le Ferrari si trovano a battagliare più con le Mercedes che con le McLaren e Red Bull, mostrando ancora le difficoltà emerse a Barcellona e gettando nello sconforto tutti i tifosi della rossa, che speravano in un miracolo e vederle quindi lottare per il mondiale. Queste gare ricordano le gare arcade nei simracing di pochi giri nei giochi motoristici, da fare rapidamente e senza troppi sbattimenti.

Se all’inizio si pensava che la solita fuga di Verstappen e il solito incidente di Leclerc fossero tutto il contenuto della gara, ci si sbagliava di grosso. Un problema al pit stop per Max ha riaperto la gara per Norris. Un maledetto dado della ruota posteriore della monoposto del campione del mondo ha ritardato l’uscita dai box dell’attuale leader del mondiale piloti.

Si sono ritrovato così i due amici in battaglia per tanti giri di battaglia. Fino all’inevitabile e facilmente pronosticabile contatto. Norris che aveva già tentato il sorpasso per ben due volte nello stesso punto arriva al terzo tentativo con una idea chiara in mente: non si frena.Max Verstappen anche lui arriva a quella curva con una precisa idea: non si passa.

Il contatto tra i due ha penalizzato entrambi e ha favorito Russell, che non si aspettava un regalo così. Si dice che nelle corse motoristiche basta un niente per cambiare tutto, diversamente dagli altri sport.

In McLaren c’è stata molta rabbia per il ritiro di Norris a causa dello scontro con Verstappen, e rammarico per Piastri, che manca ancora una volta l’appuntamento con la vittoria, portandosi a casa un altro podio. Sfortunato il povero australiano.

La Ferrari si salva in questo weekend grazie al terzo posto di Sainz. Piazzamento sofferto, tantissimo. La Rossa dovrà lavorare per risolvere il problema del bouncing che si è ripresentato, quel fenomeno che fa sobbalzare la vettura nei rettilinei. La Red Bull esce sconfitta sul circuito di casa. Quinto posto per Verstappen e addirittura settimo di Perez, dietro alla Haas di Hulkenberg, un vero strazio gli stint del messicano.

Non è mancata la lotta in casa Alpine, con Gasly che, dopo aver sorpassato l’odiato Ocon, via radio ha detto “Ciao” e si è portato a casa il punto. Leclerc ha terminato fuori dalla zona punti, sbagliando ancora una volta l’approccio alla gara. Mi spiace dirlo, ma per vincere i mondiali non si può andare di pancia in ogni gara rovinando tutto. Bisogna cambiare mentalità, perché gli anni passano e si vedono quasi sempre vincere gli altri.

Non c’è tempo per fermarsi, la settimana prossima si va in Inghilterra su un circuito che ha fatto la storia della F1: Silverstone.

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