Il suo nome è Max Power

Montmelò, Barcellona. Il più classico dei circuiti della F1, rinnovato di recente, ha ospitato la decima prova del montiale di F1. Neanche a dirlo, a vincere è stato il solito Max Verstappen con la Red Bull. Sebbene la vettura non fosse la più veloce, con l’olandese al volante è risultata l’arma suprema per conquistare la gara, davanti a Lando Norris e a un redivivo Lewis Hamilton. La Ferrari non era in gran forma e le loro posizioni finali sono state il giusto riflesso di una vettura non perfetta, dietro a Red Bull, McLaren e Mercedes.

Se ci si aspettava una gara scontata, l’inizio è stato tutt’altro che prevedibile. Russell,
con un numero da circo alla partenza, si è portato in testa. Un po’ come le mie partenze a Gran Turismo, quando sfrutto scie e spazi per dare del brio.

Ma Max non perde tempo: quando ha un’occasione, non se la lascia sfuggire, e poco dopo si riprende la sua “solita” posizione. I campioni e i cannibali si comportano così: vincono per dimostrare la loro potenza e forza agli avversari, dimostrando che non c’è spazio per nessuno.

C’è stata una piccola battaglia tra le Ferrari. Team Radio in fiamme con le due parti che dopo un piccolo contatto s’accusavano della manovra. Tristemente il momento più rilevante della gara per la casa di Maranello. Come accade spesso in un circuito più classico, con il passare dei giri, tempi e posizioni si sono stabilizzati.

Entrano così in gioco “undercut” e “overcut” , cioè il tentativo di guadagnare posizioni in classifica utilizzando i pit stop. Questi sono i momenti che possono cambiare le gare quando c’è una certa stagnazione, ma non è stato questo il caso, anche se Norris e Leclerc hanno provato qualcosa di diverso.

Tuttavia, non è servito a molto. I loro tempi peggioravano già prima del pit stop. Il loro passo gara non è migliorato nonostante la nuova strategia. Lando ha tentato con tutte le sue forze di rimontare, cercando di rimediare alla pessima partenza. Forse avere la macchina migliore non è sufficiente per vincere se non si perfeziona tutto. Il pilota inglese ha così sprecato così la bella pole del sabato.

Sotto la bandiera a scacchi passa sempre per primo il solito pilota. Max ha vinto, gli altri hanno assistito al suo ennesimo trionfo. Il numero 61 per la precisione. Numeri che aumentano è già sono incredibili così.

Iniezione di fiducia per la Mercedes dopo il Canada. Lewis è tornato sul podio dopo ben 12 gare, l’ultima apparizione risale a Messico nel 2023. Una risposta del campione inglese in pista che ha zittito molti osservatori che paventavano possibili sabotaggi ai suoi danni da parte del team.

Perez, invece, resta un mistero per tutti gli osservatori, me compreso. Non si capisce come abbia ottenuto il rinnovo, finendo a poco più di un minuto dal compagno di squadra, ma a quanto pare al team va bene così. Le Alpine sono state sorprendentemente positive, forse grazie all’arrivo di un manager vincente come Flavio Briatore. Portando a casa punti importanti per il morale.

Vi assicuro che girare su questa pista, anche se virtualmente, non è per niente semplice, soprattutto con le monoposto. Neanche il tempo di finire e già si torna in pista domenica in Austria, a casa Red Bull. Il team si sta preparando per il loro evento di casa, uno dei più importanti dell’anno.

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