Le Mans è ancora della Ferrari

Hunaudieres, Mulsanne, Indianapolis, Curve Porsche e Ford sono alcuni tratti di un circuito leggendario, quello di Le Mans, lo conoscono anche quelli che nulla sanno di motorsport. Teatro in questa occasione della quarta prova del mondiale Endurance. È una pista che in caso di vittoria ti permette di lasciare il tuo nome nella storia. Si ascende, con la casa costruttrice per la quale si corre, nell’Olimpo degli sport motoristici. Si diventa immortali.

Un circuito sul quale per vincere serve molto più della velocità e si sono scritte molte pagine d’una storia piene di vittorie, sconfitte brucianti e anche tragedie. Non dimenticate mai quanto il motorsport sia pericoloso. Non si registrava la vittoria di una casa motoristica nella gara di F1 a Montecarlo e a Le Mans nella stessa stagione motoristica dai tempi dell’Alfa Romeo, correva l’anno 1934.

In questa edizione non sono mancati colpi di scena. I repentini cambiamenti meteo, con i venti dell’Atlantico che incontrano quelli che arrivano da Saint-Melò e la Manica. Le inevitabili penalità, incidenti e tanta azione in pista, con oltre 21.000 sorpassi registrati tra duelli e doppiaggi.

A scrivere nuovamente la storia è ancora una volta la Ferrari. Capace di un back-to-back dopo il trionfo della scorsa edizione, ancora nella categoria regina, la Hypercar. In pista per questa gara anche la categoria LMP2, vetture e motori simili per tutti: Oreca 07 motorizzata Gibson. A trionfare nella categoria è l’United Autosport, mentre nella categoria LMGT3 vince la Porsche del team Manthey Ema.

Hypercar: La Ferrari n. 50 (Fuoco, Nielsen, Molina) è la vincitrice dell’edizione numero 101, dopo una gara incredibile tra sfortuna e coraggio. Lo sportello che non si chiudeva e sbatteva furiosamente tanto da costringere la macchina al rientro forzato ai box per sistemarlo. Unito al coraggio di arrivare al traguardo con appena il 2% di carburante a poco più di 47 minuti dalla fine.

Quello che però è stato il momento topico della gara è il sorpasso con le slick su un tratto bagnato per la prima posizione. Il team Ferrari è stato poi capace di capitalizzare al massimo con una gestione impeccabile il vantaggio dopo l’ultima sosta.

L’incredibile festa esplosa nei box e al muretto della “rossa” è anche frutto di ventiquattro ore di lavoro massacrante per tutti. Felicità se possibile incrementata quando la vettura gemella, la n.51 ha tagliato il traguardo in terza posizione. Piazzare i vincitori della scorsa edizione (Giovinazzi, Pier Guidi, Calado), sull’ultimo gradino del podio non è impresa da poco, soprattutto a Le Mans.

Quarto posto perla Porsche del Team Penske n. 6 (Estre, Vanthoor, Lotterer), che con questo risultato maniente saldamente la leadership del mondiale. Piazza d’onore per la Toyota n. 7 (Kobayashi, Lopez, De Vries) che ha compiuto una grande rimonta costretta a partire dal fondo della grigila. Pagando carissimo una pessima sessione di qualifica che ha alla fine seriamente compromesso le speranze di vittoria.

Quinta e sesta la Toyota n. 8 (Buemi, Hartley, Hirakawa) e l’altra Porsche del Team Penske n. 5 (Campbell, Mackowiecki, Christensen). Settima l’unica Cadillac superstite, la n. 2 (Bamber, Lynn, Palou), visto che la n. 3 (Dixon, Bourdais, Van Der Zande) è stata costretta al ritiro per un problema al sistema ibrido.

Ottava e nona le due Porsche del team Hertz Jota n. 12 (Stevens, Nato, Ilott) e n. 38 (Rasmussen, Hanson, Button). A chiudere la top ten una buona Lamborghini n. 63 (Bortolotti, Kvyat, Mortara). La Isotta Fraschini n. 11 (Bennett, Vernay, Serravalle) riesce a portare a termine la gara per accumulare dati, chiudendo alla posizione 14. Le Peugeot chiudono appena fuori dalla top ten, in posizioni 11 e 12, mentre le Alpine e BMW hanno entrambe le vetture costrette al ritiro. Grande sfortuna per la Ferrari del team AF Corse n. 83 (Kubica, Schwartzman, Ye), costretta al ritiro per un problema elettrico mentre era in lotta per la vittoria.

LMP. Nella seconda categoria, è l’United Autosport a vincere con la n. 22 (Jarvis, Garg, Siegel), che chiude davanti all’Inter Europol Competition n. 34 (Smiechowski, Lomko, Novolak) e all’Idec Sport n. 28 (Lafargue, Van Uitert, De Gerus). Quarta la AF Corse n. 183 (Perrodo, Barnicoat, Varrone), prima nella sottocategoria Pro/Am.

LMGT3. A vincere in questa categoria è la Porsche del team Manthey Ema n. 91 (Shahin, Schuring, Lietz). Alla seconda vittoria consecutiva dopo quella giunta proprio a Spa. Si piazza davanti alla BMW del team WRT n. 31 (Leung, Gelael, Farfus) e alla Ford del team Proton Competition n. 88 (Roda, Pedersen, Olsen).

La Lamborghini del team Iron Dames n. 85 (Getting, Bovy, Frey) chiude con un buon quinto posto, mentre l’altra BMW n. 46 (Rossi, Al Harty, Martin) dice addio alla vittoria durante le ore notturne per un errore di impostazione curva sul bagnato che lo costringe al ritiro. Gara da dimenticare invece per la Porsche del team Manthey PureRxcing n. 92 (Malykhin, Sturm, Bachler), che però mantiene ancora la leadership di categoria.

Si ritorna in pista tra un mese in terra brasiliana sul circuito di Interlagos per la 6 ore, dove si prospetta già come una gara interessante.

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