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A leggere di calcio a 5 in Italia capita di incappare, forse troppo spesso, in dichiarazioni che appaiono ad una lettura attenta distaccata da quella che è la realtà puntuale d’un movimento che nell’italico stivale è relegato al momento a disciplina minore.

Senza controllo si fanno circolare autentiche favole metropolitane tali da far impallidire quelle storiche, quella degli alligatori che popolano le fogne di New York. Una delle più recenti racconta d’un grande successo di pubblico di Gara 3, semifinale scudetto maschile di Serie A, di calcio a 5. Nello stesso giorno, nella stessa fascia oraria andava in onda l’esordio in amichevole, della nazionale italiana di calcio di Spalletti, contro la Turchia di Montella. Un risultato così straordinario da non comparire nella lista riassuntiva della fascia serale. Nella quale all’ultimo posto, con 1,6 per cento s’attesta il match del Roland Garros – Alcaraz-Tsitsipas con 307.000 spettatori.

In quella fascia oraria, Rai 1 da sola raccoglieva il 23.61 % del pubblico totale. Tutte le reti satellitari, si sono registrate ancora così, totalizzavano il 12.26 per cento. Il due per cento di quelli guardava il tennis. 2.434.000, questo è il numero di spettatori totali, in quella fascia oraria sintonizzati sull’intera piattaforma satellitare. Quelli sono numeri che il canale YouTube The Race, che esiste da soli quattro anni. Continuare a parlare di televisione, di Sky è come continuare a ballare sul Titanic mentre affonda, padronissimi di farlo. Non è tuttavia molto intelligente.

Leggendo alcune veline delle società sono rimasto sorpreso nel leggere della proposta di una “commissione controllo pagamento degli stipendi” avanzata proprio da una società. Ignara probabilmente che esiste già uno strumento che permette tale controllo: la famigerata liberatoria. Quella che nella migliore delle ipotesi viene firmata da atleti incapaci d’imporre le proprie ragioni o semplicemente imbelli. Anche quando non hanno ricevuto i compensi dovuti. Nella peggiore delle ipotesi, quando non viene consegnata comporta una inibizione di 3 mesi e una multa di 500 euro, diventano mille se non viene pagata subito.

Seriously? Una eventuale commissione “stipendi” che già così fa sorridere perché si tratta di contratti di lavoro che oggi sono regolamentati, quali poteri avrebbe esattamente senza una modifica delle Norme Organizzative Interne Federali? Modifica che non è competenza della Divisione Calcio a 5, figurarsi delle società. Quale sanzione oltre a quella ridicola già in essere dovrebbe porre in essere, quali poteri avrebbe.

Come intende una commissione impedire ai giocatori di credere alle favole dei “fantamilioni” offerti anche da società con un passato opaco? Quelle stesse che chiudono dopo una stagione al sole, arrancano nelle serie minori e poi portano la squadra dal sindaco nemmeno fosse una squadra di calcio di serie a. Davvero? Come intende una commissione rendere sostenibile una disciplina che non lo è. Perché è il giocattolo costoso d’un presidente, nella misura delle centinaia di migliaia di euro se si è fortunati, che dura fino a quando non subentra la noia.

Il passato recente del futsal italiano non è solo lastricato di buone intenzione ma anche dei cadaveri sportivi delle squadre che hanno vinto il titolo. Negli ultimi 17 anni, sono sparite tutte, tutte le squadre che hanno vinto lo scudetto della Serie A maschile: Roma RCB, Prato, Arzignano, Perugia, Luparense, Marca, Pescara, Asti, Acqua e Sapone. Non va meglio al femminile, che però negli ultimi 10 anni vanta almeno una sopravvissuta anche se ha cambiato più identità di Frank Abagnale.

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