Saranno la squadra di Marzuoli e il Tiki Taka a giocarsi la finale scudetto in gara secca al Pala Florio di Bari il 9 giugno. Lo faranno con motivazioni diverse: la prima per stabilire il record assoluto di due scudetti consecutivi, la seconda per vincere il suo primo titolo. Per farlo dovrà finalmente battere la sua bestia nera nelle finali delle ultime due stagioni. Ironia della sorte, si affronteranno anche nella finale di Supercoppa della prossima stagione.
Il Tiki Taka ha vinto con lo stesso risultato anche al PalaBadiali, chiudendo così la serie con il Città di Falconara. Rispetto a gara 1, le difese sono apparse più organizzate, l’intensità e le occasioni però non sono mancate. A fare la differenza, a spezzare l’equilibrio, è stata una giocata di De Siena su Ferrara, che ha trovato Bertè sul secondo palo pronta a colpire.
Le abruzzesi sono state inoltre le uniche a violare il campo del Falconara, una iniezione di fiducia e morale in vista della finalissima del 9 giugno. Nella quale tenteranno di vincere il loro primo scudetto della storia. Per le marchigiane, invece, è stata fatale la scarsa concretezza sotto porta. Unita alla vena tra i pali di Duda e i tiri fuori dallo specchio. Così la loro imbattibilità casalinga, durata tutta la stagione, è caduta all’ultima partita, quella più importante. Quasi una mossa disperata da parte delle marchigiane quella di provare ad attaccare con il portiere di movimento. Adeguatamente contenuto dalla difesa delle teatine. Alla sirena il numeroso e chiassoso pubblico sugli spalti è rimasto per qualche secondo in silenzio, prima di applaudire le proprie giocatrici. La loro stagione si è conclusa. Ad un passo dalla finalissima.
Il Montesilvano chiude una stagione incolore spalancando alla squadra del presidente Intini le porte della seconda finale scudetto consecutiva. La squadra di casa ha dato l’impressione di gestire la partita e accelerare quando e come voleva. Mostrando una evidente superiorità per ampi tratti della gara.
Le neroverdi mostrano una attenzione all’incontro nettamente superiore a quella d’un avversario che sulla carta è dello stesso livello tecnico. Partita mai in bilico davvero e la squadra di casa è capace d’approfittare di un Montesilvano molle in tutte le occasioni di gioco che potrebbero cambiare l’andamento della gara. Marzuoli può già preparare una finale che in gara unica odora già di trofeo da alzare al cielo.
Per le abruzzesi, a parte il momentaneo gol del pareggio, c’è stato poco o niente da salvare; Dibiase ha mostrato ancora di soffrire commettendo diversi errori, soprattutto sul 2-1 con un errato posizionamento sul tiro di Diana Santos dalla propria trequarti. Prova opaca che non s’è animata nemmeno nella situazione di gioco del portiere di movimento, di solito molto efficace per il Montesilvano. La endemica anemica stagionale sotto rete ha definitivamente seppellito ogni possibilità di fare meglio in una gara 2 che così chiude una stagione opaca e anonima.