Dal Dolore alla Gloria: La Rivincita del Real Betis

Dalla tristezza alla felicità in un istante. Non qualcosa di subitaneo, ma un lento lenire quel dolore che per i beticos dura una settimana. Dall’11 al 19 maggio. La storia che stiamo per raccontare arriva dalla Spagna ed è una di quelle che solo lo sport può offrirci.

Iniziano dal primo giorno: 11 maggio. È l’ultima giornata della fase regolare della I División e, a Siviglia, il Real Betis, penultimo, riceve l’Alzira FS, ultimo. È necessario che il Betis faccia un risultato migliore di quello del Ribera Navarra, terzultimo con gli stessi punti. Non succede.

Contro l’Alzira FS, il Real Betis non va oltre un pareggio; nella partita del Ribera Navarra, incredibilemente arriva la vittoria per 6-3 contro i due volte vincitori della UEFA Futsal Champions’ League del Palma e la retrocessione dei Verdiblancos dopo quattro anni in prima divisione è compiuta.

È il culmine del periodo nero del Betis. Mai in stagione c’è stato un lampo di vita. La squadra naviga costantemente nella zona retrocessione della I División. A nulla serve il cambio d’allenatore che arriva alle idi di marzo e ovviamente la storicamente infausta scelta della data non offre i risultati sperati Il ritorno nella II División diventa una ineluttabile realtà. Bisogna chiudere la stagione, c’è una final four di coppa da onorare almeno.

FELICITÀ IN DUE ATTI

In Spagna, prima di dare il via ai play-off scudetto, c’è la final four della Copa del Rey. Sede della Final è la città di Siviglia. Insieme al Betis, s’allineano ai nastri di partenza: Peñiscola, Jaén FS e Jimbee Cartagena. Il palcoscenico perfetto per il Betis per riscattarsi davanti ai propri tifosi, nella propria città. Il prologo della favola perfetta.

Semifinali contro Peñiscola. Due squadre dal livello tecnico simile, partita ad eliminazione diretta. Il Betis scende in campo con il piglio della squadra che ha qualcosa da dimostrare: di non essere la peggiore. Vittoria per 3-2, felicità diffusa a pioggia e finale raggiunta. Ma quello che attende i padroni di casa è uno scontro impossibile. Troveranno dall’altra parte del campo il super favorito Jimbee Cartagena, deciso a prendersi quel titolo che era sfuggito solo 12 mesi prima.

Arriva i giorno dela Finale. 19 maggio. Otto giorni dopo la retrocessione. Al 10° minuto, 0-2 per Jimbee, è finita. Non c’è nessuna linea temporale da esplorare che possa offrire una possibilità al Betis. La peggiore squadra del campionato accorcia però con Piqueras, un paio di respiri prima della fine del primo tempo. Qualcuno sugli spalti si chiede se quello che ha appena pareggiato il conto è lo stesso Betis che hanno visto tutto l’anno subire almeno quattro gol a partita.

Quando Jorge Carrasco di tacco mette dentro il 3-2 che porta in vantaggio i biancoverdi, i contorni dell’epica favola sembrano ora più chiari, Cenerentola al Gran Ballo di Corte. Come si fa a non fare ora il tifo per il Betis? Basta chiederlo a Darío Gil del Jimbee che a due minuti dalla fine dei tempi regolamentari pareggia il conto e porta l’incontro ai supplementari.

Troppo lunghi per quelli che sperano in un lieto fine, quello con un Real Betis che alza la Coppa mentre gli avversari si disperano per la seconda finale di Copa del Rey persa, consecutivamente. Se invece la giustizia della divina sportività restituisse al Jimbee quello che sembra spettare loro quasi di diritto?

Saranno i calci di rigore a decidere la finale di questa Copa del Rey. Quando Raúl Sánchez para il primo rigore del Jimbee, segnato dall’ex giocatore dello Sporting Waltinho, forse inizio a crederci un pò. Cenerentola forse a trovato la sua scarpetta dopo tutto. Il Real Betis segna tutti e cinque i suoi rigori, con implacabile ferocia. Quando Lemine segna il quinto e come se la gioia che pensavano di non meritare fosse straripata fuori dai reduci di una stagione sportiamente terribile.

Otto giorni dopo essere sceso in II División, il Real Betis vince il primo trofeo della sua storia nel futsal: la Copa del Rey. Quella stessa Copa del Rey nella quale aveva già fatto storia nel 2020, quando diventò laprima squadra di seconda divisione ad arrivare alla final four.
Ora sarà la prima squadra di II Divisione, a giocare la Supercoppa.

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