La settima prova del Mondiale di Formula 1 segna il ritorno Europa. Ma anche il momento nel quale tutte o quasi le scuderie installano gli aggiornamenti alle proprie monoposto. Così sul circuito di Imola va in scena il GP di Emilia Romagna e del Made in Italy, in una edizione questa dal forte sapore emotivo. Trent’anni fa, in due giorni, persero la vita su questa pista prima Roland Ratzenberger e poi Ayrton Senna.
Diverse le iniziative della FIA per ricordare tanto il pilota austriaco che il campione brasiliano. In particolare Vettel ha riportato in pista la storica McLaren MP4/8 di Senna momento centrale di tutti gli appuntamenti per ricordare la tragica e prematura scomparsa dei due piloti. Curioso che sia proprio in questo questo weekend, Max Verstappen abbia registrato ed eguagliato un record di Ayrton: 8 pole position consecutive.
In un ritorno alla quasi normalità il primo sotto la bandiera a scacchi e stato ancora lui, l’olandese volante della Red Bull. Ma non è stata una vittoria facile. Ha dovuto infatti sudare le proverbiali sette camicie per difendersi dall’assalto del britannico della McLaren, Lando Norris, che, liberatosi dal fardello della prima vittoria a Miami, è andato vicino a un bis clamoroso, dimostrando che la sua vettura è sempre più competitiva.
Certo la Red Bull e in particolare Verstappen hanno vissuto in weekend complicato risolto solo dalla classe del ragazzo di Hasselt. Infatto la seconda Red Bull di Sergio Perez non è andata oltre un appena dignitoso ottavo posto, marcando se ce ne fosse bisogno la differenza tra con il compagno di squadra. Paradossalmente il punticino che Tsunoda ha portato in dote alla VCARB potrebbe rappresentare la più grande minaccia al ruolo di seconda guida di Perez.
Terzo posto per la Ferrari di Leclerc che, nonostante gli aggiornamenti portati sulla sua vettura, non è andato oltre quella posizione, pagando anche un errore alla Gresini mentre era in rimonta su Norris. Nuovo ingegnere ai muretto per il francese che l’aveva avvertito “don’t damn burn your tires that fast”. Le prestazioni della rossa con gomme usurate l’avrebbe sicuramente aiutato ad aggangiarsi a Norris senza quella escursione sulla ghiaia.
Quarto e quinto posto per Piastri e Sainz, un po’ attardati rispetto ai rispettivi compagni di
squadra. Coinvolti entrambi in un prolungato duello che si pensavo potesse essere risolto con un undercut ma questa volta i box non hanno portato sorprese di classifica.
Le Mercedes sono apparse anonime con Hamilton e Russell che hanno chiuso rispettivamente in sesta e settima posizione. Quasi a difendersi dalle lotte di quel “midfield” che rappresenta una sorta gara nella gara. Incredibilmente un weekend positivo per Stroll. Ha salvato il salvabile per l’Aston Martin con il suo nono posto, mentre Alonso ha chiuso in un deludente ultimo posto. Il posto del pilota canadese è sempre sembrato al sicuro, in fondo è il figlio del proprietario. Tuttavia la partnership con Honda che inizierà nel 2026 potrebbe accorciare la carriera del rampollo di casa Stroll.
Le Haas sono rimaste fuori di un soffio dai primi dieci con un Hulkenberg molto combattivo e fresco del suo accordo con Audi. A chiudere il gruppo delle macchine senza un preciso scopo se non quello di riempire la griglia ecco: Alpine, Kick Sauber e soprattutto Williams a completare la retroguardia per tutto il weekend.
La prossima settimana si tornerà in pista per il gran premio più glamour e unico della
stagione: Montecarlo, dove chi parte in prima fila ha il 90% di possibilità di vincere la
gara.