Si chiama LOVB ma si legge LOVE.

Si chiama LOVB ma si legge LOVE. E’ il nuovo progetto a stelle e strisce della pallavolo femminile che inizierà ufficialmente a novembre 2024 ma che in realtà, in perfetto stile americano, è già iniziato da mesi tra lanci internet, account social e merchandise. Stiamo parlando della League One VolleyBall, è questo il significato dell’acronimo LOVB, il cui scopo è quello di creare una community unica nel suo genere per reinventare il futuro della pallavolo statunitense e forse mondiale.

La LOVB lancia il proprio campionato professionistico, LOVB Pro, costruito sulla base dei club di pallavolo junior e guidato dalle migliori giocatrici professioniste del mondo. Sì perché la League punta ad avere fin da subito atlete esperte, professioniste che possano dare spettacolo fin dai primi match, per garantire palazzetti pieni, audience in TV e (perché no) anche tasche piene.

Sono 6 i Team (Atlanta, Austin, Omaha, Salt Lake, Houston e Madison) che costituiscono questa Lega e solo di alcune atlete si sa già per quale club andranno a giocare, per le altre invece ci saranno annunci nelle prossime settimane ma solo ad esito, pare, di una sorta di draft in stile NBA.

E non è un caso che al progetto abbiano aderito atlete da tutto il panorama mondiale della pallavolo femminile con un palmares da fare invidia tra presenze in nazionale, campionati mondiali vinti e svariati tornei. Tra queste anche le italiane Alessia Gennari, Sara Loda e Marta Bechis. A loro si aggiunge anche Coach Barbolini già allenatore di Pomì asalmaggiore, Savino del Bene Scandicci e Igor Novara.

Marta Bechis, l’ultima italiana annunciata dalla LOVB, ha appena concluso la sua stagione con la Roma Volley trascinando la squadra (neo promossa in A1) ai play-off. Un risultato inaspettato dai più a inizio anno, raggiunto con la forza e la determinazione di un gruppo di cui la torinese è stata la capitana sia in campo che fuori.

Ci incontriamo a Frascati, base logistica delle Wolves, città simbolo dei Castelli Romani, da dove, saliti nel parco comunale di Villa Torlonia (omonima della Villa romana), possiamo ammirare tutta Roma. Quella città il cui cuore è stato conquistato dalla squadra e dalla stessa Marta, regista e protagonista della promozione dalla A2 alla A1 lo scorso anno, anima e trascinatrice di un team che non si è mai arreso e che è entrato nel “cuore di Roma” con un finale di stagione a dir poco unico. La torinese ha conquistato i romani ed i romani, con Roma, hanno conquistato lei che, a dispetto di quel pregiudizio che vede la gente del Nord come fredda e chiusa, si è sciolta come un gianduiotto al sole con il calore del “branco” e del pubblico del Pala Tiziano da tutto esaurito.

L’intervista ai microfoni di RAISPORT a fine partita contro la corazzata Imoco ci ha mostrato una Marta emozionata, consapevole del miracolo compiuto a Roma ed allo stesso tempo in preda ad un turbinio di emozioni sapendo che da lì a poco si sarebbe annunciato il suo trasferimento negli States.

Trovare una mezz’ora con Marta in preda al trasloco non è stato facile, ma la disponibilità che la contraddistingue anche a bordo campo, quando non si è mai sottratta ad un selfie o ad un autografo per i tifosi, ci ha permesso di mettere a nudo le gioie del passato appena concluso unite a quelle di un futuro oltreoceano.

E così passiamo in rassegna velocemente il tempo romano nato sposando il progetto di una Roma Volley vogliosa di promozione in A1 sotto la guida di Coach Cuccarini, con una squadra mista tra giovani leve e atlete più esperte che Marta prenderà “per mano” fino al successo della stagione 2022/23. Ancora un anno insieme, l’addio difficile della Plack, una squadra che non demorde, l’inaugurazione del Pala Tiziano (degna cornice per questa squadra) e l’accesso ai play-off a coronare una stagione nata con l’obiettivo salvezza e finita solo contro l’insormontabile ostacolo Imoco Volley (tra l’altro una delle ex squadre di capitan Bechis).

E’ stato un biennio impegnativo, caratterizzato anche dai non facili spostamenti tra la base Frascati e le palestre di allenamento, che se da un lato sono stati una turbativa dall’altro hanno permesso alle ragazze di fare davvero squadra e far nascere amicizie come quella speciale di Marta con la brasiliana Ana Beatriz Correa addirittura portata sulla neve delle Alpi bardonecchiesi!

Adesso le strade si separano ed anche se mancano 5 mesi all’inizio della LOVB Marta ha comunque molte cose a cui pensare. Una vacanza certamente, in fondo viaggiare è una delle sue passioni, ma poi c’è da trovare il modo per mantenere la preparazione fisica magari con qualche tappa di beach volley (impegno quasi fisso nelle estati della torinese).

Poi all’orizzonte c’è tutta l’organizzazione per un trasferimento in America con la lingua pur sempre da affinare, il pensiero alla sistemazione oltreoceano e, non da ultimo, come riuscire a mangiare in maniera mediterranea e sana in un Paese dove, sappiamo, la dieta alimentare costituisce uno dei problemi principali con alte percentuali di obesità. Ci sarebbe da portarsi dietro una bella scorta di agnolotti, qualche scatola di gianduiotti e del buon Barolo ma sappiamo che Marta è abituata agli sposamenti e saprà far tesoro delle esperienze fatte in passato per far sì che anche l’America profumi d’Italia.

Papà e mamma Bechis sono scesi da Torino a Roma per festeggiare Marta alla sua ultima partita con la maglia giallo rossa, per dare l’immancabile sostegno di genitori orgogliosi di una figlia che continua ad essere una delle più amate pallavoliste italiane. Alla fine il viaggio ne è valsa la pena, vedere un palazzetto intero che inneggia a tua figlia è qualcosa di inspiegabile. Il rovescio della medaglia per i due genitori è stato quello di doversi portare via i primi scatoloni per un trasloco che forse, fino all’ultimo, anche la stessa Marta avrebbe voluto evitare o rimandare.

E così è arrivato il momento dei saluti, un ultimo sguardo a Roma dall’alto, si intravede il Cupolone, la giornata è serena e la temperatura già estiva. Nella malinconia che contraddistingue il momento a Marta non manca però il sorriso di chi sa andare incontro al futuro con la certezza di un passato da incorniciare e con la prospettiva di un nuovo futuro da costruire.

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