L’Alba Rossa in Australia

A Melbourne è accaduto quello che nessuno si poteva pronosticare. Max Verstappen si è ritirato dopo 44 gare completate consecutivamente e l’ultima volta è accaduto proprio qui, in Australia nel 2022. Sempre a causa di problemi tecnici.

A gioire sono la Ferrari con una strepitosa doppietta, con Sainz primo e Leclerc secondo. El Matador ha dimostrato di avere un gran passo fin dalla partenza, ha gestito alla grande il suo passo gara ma soprattutto ha vinto dopo appena due settimane dall’aver subito una appendicectomia.

Lo spagnolo era già stato presente nel paddock solo due giorni dopo l’intervento per sostenere Bearman nel suo esordio a Jeddah. Per il monegasco un secondo posto agguantato dopo il primo pit stop, anticipando il cambio gomme di diversi giri e sfruttando quello che si definisce in gergo l’undercut: cambiare gomma prima dell’avversario per poi sorpassarlo con la freschezza dello pneumatico. Inattaccabile la posizione più alta del podio Lecler ha spinto nel finale per agguantare il punto per il giro più veloce in gara. Non nascondendo la sua delusione per una vittoria che manca dal GP d’Austria del 2022.

Si manifesta come seconda forza di questa gara la McLaren, con Lando Norris terzo e Oscar Piastri quarto. L’inglese e l’australiano hanno avuto anche loro un buon passo ma non sufficiente a rappresentare una reale competizione per le due rosse.

Tuttavia, possono portare a casa un buon risultato personale e di la squadra. La Red Bull accusa un mezzo passo falso ma porta a traguardo l’unica vettura superstite, quella di Perez. Quinto, mai in lizza per vincere e alla fine deve “accontentarsi” di questa posizione, dimostrando le difficoltà che questa vettura ha presentato fin dalle prime libere.

Le Mercedes invece hanno avuto un weekend molto deludente, con Hamilton e Russell entrambi ritirati. Il secondo soprattutto è protagonista e vittima d’un impatto molto violento quando all’ultimo giro la sua macchina perde completamente l’effetto suolo e va in pezzi schiandosi contro il muro di gomme ad una chicane. La casa tedesca continua a vivere un momento di non competitività, impossibile così vincere gare.

L’Aston Martin, con Stroll e Alonso, porta a casa un sesto e un ottavo posto nonostente le penalità. L’inossidabile asturiano ha mostrato ancora una volta di possedere solide skill difensive prima respingendo l’incalzare di Perez e poi mandando a vuoto gli attacchi di Russell.

Midfield. La VCARB porta a casa i primi punti con Tsunoda (settimo); la Haas con entrambi i piloti a punti; la Williams con un weekend tormentato, con Albon vittima di un incidente che ha distrutto la sua macchina ma gli viene affidata quella di Seargent che resta appiedato per mancanza di pezzi di ricambio. Alpine e Kick Sauber sembrano incapaci d’uscire dal baratro dell’anonimato.

Prossimo appuntamento tra due settimane in Giappone, sullo storico circuito di Suzuka. Potremmo assistere ad un GP più interessante del previsto.

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