Caffè Corretto – Money Talks

Nello sport professionistico chi più spende ha più chances di vincere. In questo il futsal nostrano, anche se  talvolta finge d’essere ancora pane e mortadella, assomiglia a tutti gli sport professionistici. Se guardate la classifica di Serie A, tanto al maschile quanto al femminile, le squadre di vertice hanno tutte speso cifre superiori con largo margine rispetto alla concorrenza.

La qualificazione alle Finals di Coppa Italia sono il primo spartiacque della stagione. Il primo successo minimo per quelli che hanno giustamente investito denari, il primo fallimento per quelli che restano fuori. Almeno in questo, nella ineluttabilità dei risultati risiede l’unica certezza dello sport. Di qualsiasi sport.

Money talks è un modo di dire anglosassone, spesso riferito a quelle trattative difficili tra parti che si risolvono spesso sbattendo letteralmente i denari sul tavolo. Se hai più soldi della concorrenza, se sei disposto a investirne di più, sei in condizione di risolvere facilmente anche le trattative più complesse.

La parola investire è difficile si possa adoperare in un contesto come il fuSTal casereccio di casa nostra. Senza un credibile sistema che permetta di generare ricavi superiori alle spese, il calcetto è destinato a restare incastrato in un ciclico avvicendarsi d’imprenditori in cerca di un po’ di spazio sotto ai riflettori, qualsiasi essi siano.

Il futsal italiano sopravviverà a loro, come è già sopravvissuto ad altri corsari in cerca del tesoro delle Coppe di Plastica. Ne arriveranno altri con le casse piene di dobloni, altri con i dobloni solo in testa e il ciclo si ripeterà identico a se stesso. Perché non cambiano i soggetti della somma.

Così come non mutano quei dirigenti che attraversano imperturbabili diverse presidenze, opposte correnti politico sportive e sebbene siano responsabili dei fallimenti precedenti, continuano a suonare il piffero dello sport in crescita ed ammaliare quelli ignari del passato. Dopo un decennio di crescita, verrebbe da chiedersi, com’è che questa disciplina fatica a trovare non solo gli spettatori ma i praticanti? Com’è che in questa sua esplosione i campi di calcetto sono vuoti e quelli di padel sono pieni?

La risposta è lì sotto il naso di tutti, basta però metterci davanti due coppe da 70 euro e via così. Campioni di qualcosa, coppa della finale anche per il terzo e quarto posto, recentemente introdotta nelle serie minori del futsal la finale più inutile della storia del calcio. Ma evidentemente gli scatoli di medaglie in via Tiziano devono essere smaltiti, in qualche modo, in qualsiasi modo.

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