Si è disputata la seconda gara del Campionato Mondiale di Formula 1, e la notizia di rilievo non è la consueta vittoria di Max Verstappen e la doppietta della Red Bull. Al contrario, emerge l’esordio improvviso ma positivo del pilota inglese Oliver Bearman alla guida della Ferrari, sostituendo Carlos Sainz, assente dalla pista perchè operato d’appendicite. La Ferrari si piazza sul podio con Leclerc, dimostrandosi la seconda forza del campionato.
Verstappen conquista nuovamente la pole e la vittoria, replicando il successo del precedente Gran Premio in Bahrein e evidenziando la sua netta superiorità. L’unico sorpasso avviene dopo l’ingresso della safety car a seguito dell’incidente di Stroll, che esce illeso dal violento impatto. La Red Bull festeggia un’altra doppietta con Perez, costante nel suo ruolo di gregario, accumulando punti preziosi per sé e per la scuderia. Sorge la domanda: si profilano nuovi record all’orizzonte per la squadra diretta dal chiacchierato Horner?
La Ferrari aggiunge un altro podio con Leclerc, considerando la superiorità delle prime due posizioni si tratta d’un ottimo risultato. La scelta di mantenere lo stesso assetto della gara precedente si rivela azzeccata, mostrando un degrado complessivo delle gomme migliore rispetto alla scorsa stagione e un passo costante di gara senza perdite significative di tempo. Bearman, diciotto anni, riserva Ferrari, si ritrova catapultato improvvisamente in F1 a causa dei problemi di salute di Sainz. Ottiene un notevole settimo posto, superando piloti del calibro di Norris e Hamilton nonostante il poco tempo a disposizione per familiarizzare con la vettura.
Questa è probabilmente la storia di giornata, l’intera diretta di gara nei primi 10 giri dei 50 totali si focalizza solo sul giovanissimo britannico. Dal muretto box Adami, l’ingegnere che lo segue lo incoraggia continuamente via radio. Lo aiuta a settare la macchina e a trovare il passo di gara. A pochi giri dalla fine con Hamilton e Norris che incalzano la posizione di Bearman, il ragazzo chiede via radio: “riusciamo a tenerli dietro?”.
Riusciamo, al plurale. Come se in quella macchina con lui, ci fosse l’intera squadra. Compreso il papà ai box, il presidente di Stellantis Elkan, Vasseur il team principal che ha dato l’assenso per la promozione improvvisa.
La McLaren non può essere soddisfatta del quarto e ottavo posto di Piastri e Norris, rispettivamente, considerando le premesse di inizio stagione di competere con Red Bull e Mercedes. Russell s’affianca al sesto posto, mentre il nono di Hamilton non offre spazio a ulteriori commenti.
L’Aston Martin conclude la gara con Alonso al quinto posto, mentre Stroll è vittima di un incidente al settimo giro quando impatta maldestramente con il muro causando la safety car, trasformando la necessità in virtù, almeno in termini di punti.
La Haas conquista il primo punto della stagione grazie a Hulkenberg, che sfrutta il lavoro del compagno di squadra Magnussen, che passa oltre venti giri a tenersi dietro piloti nettamente più veloci di lui. Alpine continua a vivere momenti difficili, con Gasly costretto al ritiro dopo un solo giro per un problema al cambio. La Sauber compromette tutto ai box con Zhou. Williams e VCRB rimangono ancora una volta anonimi.
Tra due settimane, la competizione si sposterà in Australia, all’Albert Park di Melbourne. Sarà interessante vedere se altri team, soprattutto la Ferrari, riusciranno a mettere in difficoltà la Red Bull, o se sarà un’altra gara dominata dagli uomini di Milton Keynes.