In un quanto mai mite gennaio le pagine di Linea Laterale hanno iniziato ad ospitare contenuti non solo strettamente di futsal. Offrendo spazio alle news di lingua inglese. L’idea alla base di questa scelte editoriale era la stessa che aveva alimentato il successo di altre operazioni come questa.
Lo sport è un mezzo per raccontare storie. Le discipline sportive offrono gli ingredienti necessari per cucinare narrative, per sperimentare nuovi linguaggi. Restare confinati al solo rimbalzo controllato tricolore è l’errore imperdonabile che non posso permettere accada di nuovo.
La prospettiva di restare rinchiuso nella piccola camera di risonanza del calcetto a cinque italiano m’ha sempre inquietato. Il world wide web è un luogo immenso, pieno di possibilità, di strumenti dai quali apprende e con i quali bisogna misurarsi.
Il mercato dell’informazione, della comunicazione è profondamente diverso anche solo da quello di cinque anni fa. Figurarsi quello di dieci anni fa, quando iniziai a scrivere di palloni che rimbalzano poco, portando l’esperienza maturata in altri sport minori. Oggi la battaglia per l’attenzione degli utenti è più selvaggia di allora. Eppure c’è chi si ostina a restare inutilmente identico a se stesso.
Contare gli ottovolanti, settebello, di “ci sei”, m’annoia a morte. A giudicare dalla difficoltà che il calcio a 5 italiano riscontra nel bucare la sua bolla, annoia anche il grande pubblico. Non è particolarmente interessante leggere di una disciplina cosparsa di 10 a poco. Oppure di risultati come il 24-0 in B femminile che somiglia più a quello di una C silver di basket.
I Large Language Model hanno però cambiato tutto. I progressi nella qualità di quei “tools” ha subito un incremento esponenziale anche solo negli ultimi sei mesi. SORA è l’esempio più lampante di questa nuova rivoluzione. Se un certo tipo di calcio a 5 preferisce raccontarsi come faceva Paolo Valenti, vuol dire che si trovano bene così e quindi buona fortuna.
Se però ci si accorge che le Black Pink tengono in concerto in Horizon Venue. Oppure che Pintarest è il posto dove andare per scovare nuove idee e infine che Twitter è una cloaca, non può non esimersi dell’esplorare nuovi confini. Essere attento ai trends digitali. Provare a confrontarsi con il pubblico invece di essere veicolo pubblicitario, tipo volantino degli sconti, potrebbe offrire dati più interessanti d’analisi del pubblico potenziale.
La barriera della lingua è il confine più difficile da abbattere. Se il pubblico nel più trafficato sito italiano di calcio a 5 raggiunge gli 8000 utenti (fonte Semrush) che è un ottimo risultato in considerazione della diffusione della disciplina, resta una quantità infinitesima rispetto agli utenti potenzialmente raggiungibili, che sono 50,7 milioni.
Rendere una disciplina minore appetibile è un compito improbo, che richiede sforzi importanti a fronte di un pubblico che almeno nell’apparenza dei numeri sembra non esserci o quantomeno interessato ad altro. C’è bisogno di conseguenza d’interessarlo cavalcando nuovi strumenti perché è chiaro che quelli vecchi sono saturi.
Il futsal italiano oggi è un prodotto che quasi nessuno compra. Decisamente di nicchia. Compito di chi lo produce è quello di renderlo appetibile. Chi lo racconta invece si trova nella difficile situazione di promuovere un intrattenimento che sembra interessare solo una infinitesima parte del pubblico a disposizione.