L’accusa chiede 14 anni e un giorno di prigione per un allenatore di futsal di una squadra a Llinars del Valls (Barcellona), accusato di aver violentato una minorenne sotto i 16 anni tra il 2017 e il 2018, con cui avrebbe anche scambiato messaggi di carattere sessuale.
Nel processo iniziato nella quinta sezione del Tribunale di Barcellona e che si prevede proseguirà il prossimo 20 febbraio, il pubblico ministero lo accusa di due reati di violenza sessuale, uno dei quali con penetrazione, chiedendo 14 anni e un giorno di prigione per l’imputato.
Secondo la relazione del pubblico ministero, l’imputato, di 37-39 anni, era l’allenatore di una squadra di futsal a Llinars del Valls nel 2017, nella quale la vittima, che all’epoca degli eventi aveva tra i 13 e i 15 anni, giocava.
MESSAGGI di carattere SESSUALe
Il pubblico ministero sostiene che l’imputato, che in precedenza aveva guadagnato la fiducia della giovane e dei suoi familiari, approfittò in un giorno di luglio 2018 di un passaggio in auto offerto alla vittima per baciarla sulle labbra. Da allora, secondo la procura spagnola, iniziarono a scambiarsi messaggi di carattere sessuale molto espliciti.
Il documento prosegue affermando che, in un’altra occasione, nello stesso mese, l’imputato portò la minorenne in una zona boscosa tra Llinars e Sant Celoni (Barcellona) e lì, nonostante conoscesse l’età della giovane, consumò l’aggressione. Il pubblico ministero sottolinea che, a seguito degli eventi, la giovane ha sviluppato un disturbo da stress post-traumatico.
Durante il processo, la vittima, ora 21enne, ha dichiarato di aver impiegato del tempo per rendere pubblici i fatti per paura che suo padre ne venisse a conoscenza. Anche se è stato proprio il padre a presentare denuncia, e per paura dell’imputato e il suo entourage, che avrebbe minacciato di “rovinarla”.
LA DICHIARAZIONE DEL PADRE
Nella prima fase del processo ha deposto come testimone anche il padre della vittima. Indicando come venne a conoscenza dei fatti successivamente, dalla sorella della minorenne. Il racconto della giovane era corroborato dagli screenshoot delle conversazioni. A questo punto maturò la decisione di presentare la denuncia.
La difesa dell’imputato, chiede l’assoluzione. Ritenendo che la giovane fosse sufficientemente matura per acconsentire all’incontro. Ha richiesto senza successo la nullità dell’iniziativa giudiziaria sostenendo, tra le altre cose, come le conversazioni siano state ottenute illecitamente.
Il processo proseguirà il prossimo 20 febbraio, quando è previsto che l’imputato, il cui avvocato ha richiesto possa deporre per ultimo, testimoni.