Alla fine di Sporting-Benfica, valevole per l’assegnazione della Coppa Nazionale di futsal, il giornalista di zerozero, Daniel Sousa, è stato vittima di attacchi verbali da parte dello staff tecnico delle aquile. Così come riporta la stessa testata online.
Nel palazzetto di Póvoa de Varzim, nei momenti successivi alla conferenza stampa di Mário Silva, allenatore del Benfica, a seguito della vittoria dello Sporting per 4-2, gli animi sono particolarmente accesi. Ovviamente l’episodio più discusso è l’intervento di Tayan che dalla panchina ha invaso il campo per interrompere un contropiede del Benfica, a circa un minuto e mezzo dalla fine. Mentre Merlim giaceva a terra dal lato opposto del campo.
Pietra dello scandalo sembra essere stata la foto che accompagnava l’articolo della testata. Che riportava la cronaca dell’incontro sulla quale campeggiava Taynan, autore del primo gol della partita. In una nota, la testata spiega che quella era l’unica foto disponibile al fischio finale della partita ed è stata scelta come temporanea. Sostituita appena possibile da quella della squadra dello Sporting che alzava il trofeo.
Dopo la partita, il tecnico del Benfica, Mário Silva, è stato il primo a recarsi in sala stampa, situata in un livello riservato ai media. La conferenza stampa è sembrata svolgersi senza problemi particolari. L’allenatore ha espresso il suo disappunto per ciò che è successo in campo, ma sempre in modo rispettoso verso i presenti. Manifestando però particolare disaccordo con la linea di domande proposta proprio dall’inviato della testata zerozero. Mário Silva ha risposto comunque a esse in modo rispettoso esponendo il suo punto di vista.
Ma è solo la calma prima della tempesta. Nei momenti successivi alla conferenza stampa e rigorosamente a telecamere spente, lo staff tecnico del Benfica si sarebbe avvicinata a Daniel Sousa. Chiedendogli spiegazioni, anzi peggio una giustificazione, per la foto di copertina che ritraeva Taynan.
Online impazzava già la polemica, il giocatore veniva apostrofato come vandalo, imbroglione, furbetto.
Le spiegazioni ovviamente non sono servite a nulla, gli assistenti di Mário Silva sembravano più interessati a sfogare il loro risentimento che ad ascoltare. Il tecnico del Benfica che nel mentre sembrava avviato verso l’uscita si è unito ai suoi collaboratori. Approfittando dell’occasione per dare libero sfogo al suo reale pensiero.
Pare che alcune delle frasi pronunciate siano state “hai contribuito a promuovere un furbetto“, “ecco perché delle domande velenose“ e una generale indicazione di un atteggiamento pro Sporting. Il giornalista della testata sarebbe rimasto quindi in silenzio attendendo che la delegazione del Benfica abbandonasse la sala stampa.
Nella sua nota la testata zerozero rimarca anche il comportamento corretto dell’addetto stampa del Benfica, Rui Mendes, che fin dalle prime avvisaglie di una baruffa a cercato di calmare gli animi e allontanare i più facinorosi.
Una pagina triste, sicuramente. Non l’ultima purtroppo. Difficile difendere la propria indipendenza in un ambiente come quello dello sport dove spesso si è considerati al servizio di qualcosa o qualcuno. Una ortodossia difficile da debellare. Non importa a quale latitudine, quanti trofei ci siano in bacheca, il nemico è sempre nell’altro.