Il Benfica non è Campione d’Europa

Con buona pace di quelli che scrivono Champions League quando si riferiscono alla Futsal Women’s European Champion. Simili a quelli che nel futsal femminile chiamano Campioni del Mondo giocatori che al massimo hanno vinto un torneo ad inviti, in qualche posto esotico del sudamerica. Che fanno il paio con quelli incapaci di distinguire il Ballon d’Or dal Futsal Award.

È ora di spiegare il motivo del “non ufficiale” e “friendly edition” a cui facciamo spesso riferimento, quando raccontiamo di questi tornei ad inviti. Il Futsal Women’s European Champion nonostante questo sia l’unico torneo europeo di calcio a 5 femminile, non è riconosciuto dall’UEFA.

Da molti anni si sente parlare del coinvolgimento dell’ente europeo in questa competizione ma, finora il nulla. Pertanto, nonostante chi vinca questa competizione o le edizioni precedenti venga considerato campione europeo, questo titolo non ha ufficialità ne nessuna validità.

La competizione è organizzata su invito della squadra organizzatrice e di solito vede la partecipazione delle campionesse delle principali leghe europee: Portogallo, Spagna, Italia e una squadra per riempire il tabellone, non importa molto la nazionalità.

Inoltre, il logo dell’UEFA così come quello della FIFA, che vedete comparire sul manifesto organizzativo di questa Futsal Women’s European Champions è semplicemente il segnale che entrambe le organizzazioni sono effettivamente consapevoli del fenomeno che ha incoronato il Benfica come “campione d’europa”. Nonostante ciò non accada ufficialmente.

Nella sua essenza chi ha vinto festeggia un torneo ad inviti, chi non l’ha vinto ha poco sportivamente da rammaricarsi. Non ci si strappa le vesti per non aver trionfato, in una competizione che nella migliore delle ipotesi sarà ricordata come un momento pioneristico. Una medaglia con la scritta “amichevole” stampata sopra, qualsiasi sia il colore, non è la UEFA Futsal Champions League.

Se non siete nell’albo d’oro di UEFA o FIFA, non avete davvero vinto niente. Non importa quante volte chiamate un torneo amichevole “champions”, milioni di parole non trasformeranno quella coppa in quella “dalle grandi orecchie”.

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