Santa is coming to town. Canta Bruce Springsteen in una versione che ha reso immortale questo classico natalizio. Anche nel mondo del futsal arriva Babbo Natale e speriamo abbia doni per tutti, niente carbone nemmeno per quelli che non sono stati buoni.
Sotto l’albero di Natale del futsal sarebbe bello trovare gli emolumenti arretrati per tutti quegli atleti che hanno giocato, spesso vinto e che ancora devono ricevere quanto pattuito in sede di accordo economico, nella passata stagione.
Come dono potrebbe esserci anche quello d’avere finalmente dei campionati di massima divisione che siano più una competizione tra squadre che una tra presidenti. Senza dimenticare una qualificazione al Mondiale che un Babbo Natale iberico dovrebbe portarci in dono anche se non l’abbiamo proprio meritato.
Qualche palazzetto in più invece delle umide e fredde tensostrutture che ancora piagano le serie maggiori di futsal italiano potrebbero costituire un gradito regalo di natale. Qualche spettatore in più sugli spalti, per non far sentire i soliti parenti e amici così soli. Soprattutto in trasferta. Senza però fingere che siano meglio di quelli del calcio, sono esattamente gli stessi, cartelli indecenti inclusi.
Al suo apice, il Campionato del Mondo e la UEFA Futsal Champions League, il futsal è uno sport estremamente spettacolare, fisico, veloce. Incredibilmente adatto ad essere offerto come spettacolo d’intrattenimento. Quello spettacolo però resta confinato a quelle competizioni.
Se fosse possibile far trovare un regalo sotto l’albero di tutti quelli che lo fanno e sono appassionati di questa disciplina, potrebbe essere una bella dose di realismo. Che permetta di vedere questa disciplina per quello che è al momento, che forse è da troppi anni.
Non accadrà. Babbo Natale passerà velocissimo alla guida del suo autoarticolato con l’enorme scritta Coca Cola sulla fiancata. Haddon Sundblom è l’eroe del successo emotivo, quello che ha reso Santa Claus un signore rubicondo con la barba bianca e vestito di rosso.