Italia, bellissima. Dicono che la bellezza non sia importante, dicono. Così come nel calcio, anche nel futsal quando si tratta di nazionale italiana, questa non si discute. Si tifa, oppure ama, insomma qualcosa lungo questa linea narrativa.
Più proficuo quindi concentrare una riflessione sulle furie rosse. Quella Spagna che citando il cronista della diretta nel secondo tempo: “non ha fatto strisciare la palla all’avversario”. Nonostante la Roja che si presenta sul parquet di Scandicci ha la sola Silvia tra i pali che supera la trentina.
Per lunghi tratti poi c’è Peque ad alzare l’età media di una selezione spagnola che può permettersi di considerare veterane giocatrici come Sotelo che di anni ne ha solo 27. Mancano atlete del calibro di Dani e Mayte, allora spazio a Benete e Una.
Irene Samper s’è presa il suo posto da leader di una squadra con la quale ha già vinto due titoli di campione d’Europa e di anni ne ha solo 25. L’altra Irene, Cordoba questa volta, non solo sblocca il risultato con una conclusione letale, mostra quanto sia letteralmente incontenibile. Anagrafica.
Dovrebbe preoccupare le avversarie l’idea che questa Spagna sarà solo d’un anno più vecchia alla vigilia immediata del Mondiale di futsal femminile. Probabilmente molte delle protagoniste avranno varcato la soglia dei 30 al prossimo Europeo di categoria.
I cinque falli e il tiro libero concesso dalle avversarie raccontano di una battaglia anche fisica che però le iberiche hanno dominato, costringendo le avversarie ad un dispendio di energie importante.
Nota a margine: la struttura di Scandicci, senza panchine e con i gradoni di cemento direttamente a bordocampo, coperti da protezioni di gommapiuma e il cronometrista appollaiato in posizione quanto meno precaria, potrebbe non essere il miglior biglietto da visita per una federazione che ambisce ad organizzare un mondiale di futsal femminile.
A fine primo tempo, un errore di Laura Cordoba conduce al gol delle avversarie, un peccato veniale in amichevole, uno mortale in un confronto con Brasile o Portogallo. Benete fatica a giocare d’anticipo ed è spesso costretta ad inseguire l’avversaria. Note stonate.
Nella seconda frazione la Roja alterna anche il portiere, sfido chiunque ad essersene accorto, praticamente inoperoso. Così la squadra della Pons dimostra di poter controllare il ritmo dell’incontro a suo piacimento. Le sbavature non mancano tanto che il CT spagnolo si sbraccia e si agita a bordocampo dando indicazioni alle sue ragazze in campo.
Dimenticavo il risultato. Italia 1 – Spagna 3. Oggi si replica.