Elite Round, finalmente

La UEFA Futsal Champions League entra nella sua fase più interessante: l’Elite Round.
Quattro gironi. Le vincitrici accederanno alla Final Four che assegnerà il titolo di campione d’Europa di futsal.

Mentre le donne del futsal sono costrette a disputare ancora quadrangolari amichevoli natalizi, per poi dichiararsi arbitrariamente “campionesse d’Europa”, quel titolo, quello vero sfugge ad una squadra italiana dai tempi del Montesilvano del mitico e leggendario presidente Iervolino. Correva l’anno 2011 e si chiamava ancora Coppa UEFA.

C’è una italiana in questo Elite Round, la Feldi Eboli. Prima partita con li Barcellona vincitore di due delle ultime cinque edizioni, da quando si chiama ufficialmente UEFA Futsal Champions League.

A studiare il tabellone storico delle Final Four di Champions si nota immediatamente come le squadre italiane compaiano solo in 4 edizioni. Luparense 2009 – 2010, il Montesilvano trionfatore l’anno successivo e il Pescara nel 2015 – 2016. Negli ultimi sette anni, le italiane assenti quasi ingiustificate.

Perché se la narrativa da inapprezzati artisti circensi di alcuni tende a raccontare d’un campionato di massima divisione italiano, difficilissimo da vincere. Nessuna delle vincitrici dello scudetto però passa mai l’elite round, quanto è difficile vincere il titolo in Portogallo?

Già perché Sporting Lisbona e Benfica sono costantemente nelle Final Four di Champions. Quanto è complesso vincere il titolo in Spagna che schiera costantemente due squadre tra le quattro migliori d’Europa?

Forse il campionato italiano non è poi così difficile e sicuramente le squadre italiane non dispongono delle capacità organizzative e di spesa di colossi economici come il Kairat né la potenza dei rubli.

Difficile quindi competere davvero per una squadra italiana che non ha una polisportiva milionaria alle spalle, non ha il supporto di una tifoseria affezionata al brand e non alla disciplina. Senza un prodotto di qualità, difficile anche venderlo ad un pubblico, che oggi si sintonizzerà più o meno a pagamento per vedere i campioni del Barcellona nella speranza che la Feldi Eboli regga con dignità il campo.

Perché se all’Eboli riuscirà di battere i blaugrana si parlerà di “impresa”, implicitamente riconoscendo di fatto la superiorità di una delle due compagini sull’altra. Lo sport agonistico è anche questo e come direbbe Brad Pitt nei panni di Billy Bean: ” there are rich teams and there are poor teams. Then there’s fifty feet of crap, and then there’s us.”

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