La Champions Femminile su YouTube

Quella di calcio. Perché giova sempre ricordarlo, quella del futsal femminile non solo non esiste, ssattamente come il Ballon d’Or. Non è nemmeno nei programmi della UEFA e di France Football. Così per la precisione.

Esiste dal 2001 invece la UEFA Women’s Champions League, anche se per otto anni s’è chiamata UEFA Women’s Cup.

Dazn, che gestisce i diritti per la trasmissione delle partite, ha deciso dalla scorsa stagione di trasmettere gli incontri della manifestazione in chiaro ma su YouTube. La difficoltà nel commercializzare un prodotto che in pochi conoscono e che ancora meno persone apprezzano ha motivato la svolta verso il “tubo”.

Quello del coverage gap è solo uno dei problemi che affliggono il calcio femminile. Seguito a ruota da un marketing che per anni ha erroneamente applicato una comparazione tra il prodotto al maschile e quello al femminile.

Rispetto all’anno scorso l’audience sul canale YouTube di DAZN è quasi raddoppiata da 1,8 milioni del 2022 a 3,5 milioni di quest’anno. A cui si aggiungono altri 2 milioni di audience generata in app. Questi i numeri diffusi da Hannah Brown, co-CEO Women’s football di DAZN.

La Brown in occasione del suo intervento al Social Football Summit ha partecipato al panel: The rise of women’s role in Football by YouTube, lo stesso in cui era presente come relatrice Lisa Offside di cui vi ho parlato in questo articolo.

Dazn ha investito molto almeno in termini di numero di licenze, nel calcio femminile, scommettendo di fatto in un prodotto di prospettiva nel quale può agire praticamente da monopolista. Detiene infatti i diritti per UEFA Women’s Champions League, Serie A Femminile, Liga F, Frauen Bundesliga, Super League inglese e i massimi campionati di Usa, Giappone e Arabia Saudita.

Resta tuttavia una incognita importante. Quanto sia capace di penetrare il mercato un prodotto sportivo al femminile. Per darvi una misura delle difficicoltà di rendere un prodotto come questo economicamente vantaggio vi basti sapere che la WNBA è sostenuta finanziariamente di fatto dalla NBA. La quale ad ogni stagione sportiva s’accolla le perdite della sua costola sportiva.

Il deficit economico dei club di calcio femminili sono completamente assorbiti dai club maschili dei quali sono emanazione. Sebbene alcune atlete e alcuni club possano in prospettiva diventare interessanti veicoli di marketing, al momento né il numero degli spettatori allo stadio né quelli online ne garantiscano la sostenibilità.

Per quanto lusinghieri i numeri registrati su YouTube da Dazn per la Champions di calcio femminile, rappresentato dei totali. I grandi canali YouTube, quegli stessi numeri li registrano sui singoli video.

Il gap è ampio, complesso da colmare e probabilmente non è nemmeno ipotizzabile un successo che non comporti la scalabilità del prodotto.

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