La schedina di Fagioli

In una società impegnata solo a creare scuse, la vicenda umanissima che ha coinvolto alcuni giocatori di calcio, di alto livello è già passata nel limbo dell’infinite scrolling. In fondo ai video fatti di balletti e quelli pieni di retorica.

Le scommesse che consistano nell’acquistare un biglietto della lotteria o che fosse la vetusta schedina del totocalcio, arricchiscono solo il banco e nel caso di quest’ultima Giancarlo Abete. Nota a margine: La Abete Grafica ha stampato sempre la famosa “schedina”. Sapere che poi lo stesso Abete oggi sia commissario della Lega Nazionale dilettanti e sia stato presidente della FIGC. Fine nota a margine.

Vedete, il banco vince. Perché utilizza a danno dei giocatori, l’imperituro psicologico umano che permette di considerare possibili gli eventi meno probabili. Così il banco accumula una fortuna ai danni di quelli che cercano la grande vincita.

All’opposto di qualsiasi condizione finanziaria che abbia anche la minima parvenza di razionalità. Le scommesse avvantaggiano solo chi le gestisce e danneggiano in maniera irreversibile lo sport al quale succhiano via non solo risorse ma anche l’anima.

Basta un giocatore in un ruolo decisivo, anche nel calcio a 5, per trasformare una cifra, in una 4.5 volte superiore. Una piccola distrazione, un passo più lento come vi spiegherebbe Gervasoni ed è fatta.

Si può oggi scommettere perfino sul Bandy, sport che sembra una versione street dell’hockey su ghiaccio. Il Badminton o il Biathlon sono per restare agli sport che iniziano con la B. Le agenzie di scommesse investono quindi su una inefficienza di mercato creata proprio dagli utenti di quel mercato, gli scommettitori.

Indovinare il risultato. Avete mai riflettuto sull’etimologia della parola? Deriva dalla parola divinare, la divinazione è presagire, che a sua volta deriva dal latino praesagīre che vuol dire “avere buon fiuto”. Fiuto, olfatto. Davvero pensate sia possibile percepire l’odore di un risultato?

Non lo è, eppure l’industria delle scommesse è tra le più prolifiche al mondo. Gli unici casinò che falliscono sono quelli di Donald Trump e quelli illegali. Ai tavoli verdi del blackjack sono banditi quelli in grado di contare le carte. Quindi controllare la volatilità percentuale del gioco. Perché è illegale esercitare la matematica al tavolo del blackjack. Perché il banco deve vincere, sempre.

In una società attraversata nelle sue fibre dal messaggio che tutto alla fine resta impunito, non c’è da meravigliarsi dell’assenza di responsabilità. Invece di ricordare a coloro che sbagliano che ad ogni errore c’è un rimedio, li informiamo che resteranno impuniti.

Quindi perché allora non tentare, il colpo gobbo?

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