Se c’è una lettura che in questo momento mi sento di raccomandare è quella di Ethan Sherwood Strauss: i Golden State Warriors. Acquistatela, scaricatela, rubatela ad un amico se necessario. Ad osservare questo futsal italiano, quello che viene più spesso spontaneo chiamarlo fuSTal o calcetto non posso che associare una riflessione contenuta in quelle pagine: “Nella storia di una dinastia, esistono soltanto due modalità: l’ascesa e la caduta”.
Sebbene il proprietario dei Golden State Warriors, Joe Lacob, uno che di professione è proprietario di una franchigia, fosse convinto che la sua di dinastia sarebbe durata per sempre, bene, non è successo. Non accade in nessuno sport, certo poi nel futsal difficile perfino identificarle le “dinastie”.
Qui invece prendo a prestito una riflessione dei ragazzi della “Giornata tipo” sul naming della squadre negli sport dell’italico stivale. In calce ad una più ampia e ironica narrazione circa il debutto della NBA Cup con un formato molto simile alla Coppa Italia di basket.
Tutto questo mentre il Pomigliano Calcio Femminile si ritira dal campionato di Serie A in piena polemica per l’arbitraggio della sconfitta contro la Sampdoria in campionato. Ritiro che in una climax d’ironia non sarebbe nemmeno valido per dei vizi formali molto importanti.
Nemmeno il professionismo calato dall’alto come nella Serie A femminile di calcio è la soluzione. Forse perché una sola soluzione, una pietra filosofale che trasformi gli sport minori in discipline dal successo economico non esiste, anche se molti sembrano possederla.
Le dinastie sono quelle che perdurano nel tempo, capaci di rigenerarsi attingendo a nuove leve tanto tra i giocatori quanto tra i suoi dirigenti. Capita così di accomodarsi nel medesimo palazzetto che vede le gesta della Serie A femminile di calcio a 5 e osservare giocare Princess Atamah, con la maglia del Perugia di Volley femminile. Nata a Prato, campionessa d’Europa Under 19. Classe 2005.
Entra, gioca, decide, torna a sorridere in panchina che poi è un capannello sul lato del campo insieme alle altre compagne tutte in piedi. Cresciuta, allevata, educata e istruita dal sistema volley femminile in Italia. Che avrà sicuramente i suoi difetti, le sue magagne, le sue fragilità. Chiedo però quante giocatrici italiane campionesse d’Europa di futsal under 19 abbiamo.
Quello zero, come risposta, dovrebbe essere considerato un punto di partenza. Nel futsal il problema è che si riparte, sempre, ciclicamente da quello zero. Ripetendo sistematicamente gli errori del passato, perché nello sport come nella vita spesso ricordare è un esercizio scomodo, soprattutto quando si tratta di esaminare i problemi ad assumersi delle responsabilità.
Tutto questo mentre s’è concluso un Lucca Comics and Games nel quale per l’allestimento del PalaTagliate come Riot Stadium è stata investita la medesima cifra che spende una squadra di A femminile per provare a vincere lo scudetto. Per ospitare una serie di gare di esports. Dimenticavo è in corso il Worlds. Faker ha già mostrato perché probabilmente è il più dominante giocatore di sempre, ma molti di voi non hanno idea di cosa abbia appena letto. Siete gli unici però.