Sono già sette

Sono sette, ora sarebbe facile fare dell’ironia sul possibile titolo: Settebello? Sette bellezze? Possiamo lasciare all’eventuale commentatore verdeoro il declamare sette volte la parola campeão anche se è probabilmente più argentina come abitudine.
Io mi limiterò a ricordarvi semplicemente che sono 7. Sette come le volte che questa nazionale ha partecipato a questa coppa, 7, come le volte che questa nazionale ha vinto questa coppa. Alla vigilia in molti davano favorito il Brasile, beh quei molti non hanno sbagliato.

Chi segue abitualmente il futsal sudamericano conosce la profondità dell’abisso che separa la disciplina coltivata in Brasile e quella che fatica ad attecchire nelle altre realtà continentali. La supremazia non è mai stata in dubbio. Nelle 5 partite giocate il Brasile ha segnato ben 49 goal, subendone solo 1. Anche l’Argentina ha percorso un cammino simile, 5 vittorie in altrettante partite, segnando 23 goal.

Per molti degli addetti ai lavori la finale era più una formalità, che una partita, il Brasile è nettamente più forte dell’Argentina. E difatti il Brasile ieri sera con il suo capitano Taty ha alzato la sua settima Copa America, come da copione. Quasi. In effetti il Brasile ha vinto ma con un punteggio più contenuto di quello che ci si attendeva. Invece di una goleada, le ragazze dell’albiceleste hanno contenuto il passivo. L’Argentina ha scelto di lasciare il pallino del gioco in mano alle brasiliane, ma si è difesa alla grande, cercando di respingere in qualsiasi modo gli attacchi delle loro avversarie.

Il portiere Lera Nava, Florentin, Ontiveros, e tutte le altre , hanno tirato fuori un po’ di garra rioplatense, quella grinta e quello spirito combattivo, che viene fuori nei momenti di battaglia. Ora vorrei ricordare alle argentine che la garra è qualcosa più d’uruguagio così semplicemente per ribadire una delle storie rivalità calcistiche di quel continente.

Per la cronaca e per gli ignari, la partita è terminata con il punteggio di 2-0, con goal di Debora Vanin e di Amandinha. Sul mio personalissimo cartellino annoto anche i primi due veri interventi dell’estremo difensore brasiliano Bianca Castagnaro, rimasta inoperosa fino alla finale. Nella finalina che nessuno vuole giocare, terzo posto assegnato alla Colombia che ha battuto ai rigori il Venezuela per 7-6 dopo una partita terminata sullo zero a zero. Doveva vincere il migliore e così è stato.

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