La finale come da pronostico

Quando la sera diventa notte dall’altra parte dell’oceano vanno in scena le semifinali di questa Copa America 2023 di futsal femminile. Per quelli che hanno avuto la cortesia e la pazienza di leggermi, conoscono i nomi delle squadre che si contendevano un posto nella finale del 01 ottobre, per tutti gli altri, ve lo diciamo adesso.

La prima semifinale ha visto affrontarsi Brasile e Colombia. La Seleção, super favorita è arrivata in semifinale vincendo tutti gli incontri del suo gruppo, le colombiane invece, si sono posizionate seconde, dietro l’Argentina padrona di casa. Tenendo fede ai pronostici della vigilia la compagine brasiliana ha mantenuto fede al suo ruolo di protagonista. Lucileia e compagne, di fatto hanno una qualità tecnica in questo momento inavvicinabile per tutte le concorrenti.

Non a caso hanno vinto tutte le edizioni della coppa (6) a cui hanno preso parte. Nel 2015 il Brasile di futsal femminile non ha partecipato alla manifestazione. In quella occasione fu la proprio la Colombia a vincere quell’edizione battendo per 4-2 le padroni di casa dell’Uruguay. Da quella storica Copa America vuole ripartire, cercare le motivazioni giuste per provare a sconfiggere quel mostro sacro chiamato Brasile.

Possono inanellare qualche luogo comune: una montagna insormontabile, Davide contro Golia. Ma questa volta, è andata come tutte le altre volte. Sconfitta per 7-0, risultato finale. Timbra 2 volte il cartellino Amandinha, seguita da Tampa e Lucileia su rigore. Si chiude un primo tempo con le verdeoro avanti di quattro reti. Nella ripresa arriva anche la prima rete nella competizione di Taty, che porta il risultato sul 5-0. Poi Luana Moura e Diana Santos, mettono il loro sigillo per il 7-0 finale.

La seconda semifinale metteva di fronte le padrone di casa argentine opposte alla squadra rivelazione di questo torneo, il Venezuela. Se ad inizio torneo il pronostico era chiaramente tutto perl’Albiceste, al termine della fase a gironi le ragazze capitanate dall’istrionico portiere Marinel Arguinzones si sono trasformate in un’autentica mina vagante.

Alla vigilia del match, un problema di natura fisica ferma la fantasista Carla che comunque stringerà i denti e scenderà in campo anche se a mezzo servizio. Pronti via e il pallino del gioco è subito per le ragazze in maglia bianca e azzurra. Tanto possesso palla ma solo due i tiri nello specchio della porta.

Sventati con sicurezza da ottimi interventi del portiere venezuelano. La svolta arriva da una iniziativa di Florentin che va via sulla fascia ed effettua un cross sul secondo palo, dove è ben posizionata Carina Nunez. Cerca d’anticipala la venezuelana Conde di testa, ma l’intervento difensivo indirizza la palla nella direzione della propria porta.

Marinel sfiora ma il pallone accarezza la traversa e finisce in porta. Rimbalza oltre la linea ed esce dalla porta. Attimi di suspence, le venezuelane provano una timida protesta ma la direttrice di gara decreta il goal. Ci si aspetta la reazione delle vinotinto, ma l’unico spunto arriva con un tiro da lontano di Conde che prova così a farsi perdonare l’intervento difensivo maldestro.

Nella seconda frazione il registro dell’incontro non cambia. L’Argentina padrone del campo ma senza concludere per quanto produce. Il secondo gol scaturisce da una palla rimasta in mischia, batti e ribatti e la palla finisce sui piedi della numero 6 Natta che prima si libera con una finta di Paula e poi supera Marinel in uscita con una puntata.

Il Venezuela come squadra non è riuscita a trovare una continuità di manovra che pure a cercato per tutta la partita e dopo aver subito il secondo goal tira letteralmente i remi in barca. Finisce 2-0. L’Argentina raggiunge il Brasile in finale. Al Venezuela invece non resta che la finalina per il terzo posto opposta alla Colombia.

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