Caffè Corretto – Due Settimane

Il cuore del futsal nostrano, quello italico, inizia lentamente a battere più velocemente.
La nazionale italiana under 19 inaugura la stagione, con il suo esordio vincente nel campionato europeo di categoria, contro una Ucraina che continua a partecipare agli eventi sportivi nonostante il suo territorio nazionale sia dilaniato da un conflitto armato.

Se vi siete però persi Portogallo – Spagna, scontro clou del gruppo A, avete clamorosamente mancato l’occasione di comprendere perché nella penisola iberica si giochi ininterrottamente da un decennio, il miglior futsal continentale.
Se l’adagio “a quell’età sono tutti uguali, tranne Eric Lamela” ha un suo fondamentale ruolo nel mettere nella giusta prospettiva le partite, sembra non applicarsi a quelle due squadre.

Le partite dell’Italia sono trasmesse da Rai Sport, della quale ho apprezzato la sobria cronaca molto più in linea con quella di UEFA TV, che resta la migliore in quanto a capacità di introdurre il neofita allo spettacolo che osserva. In fondo è giusto partire da questo presupposto in un canale generalista sportivo come Rai Sport ancor più che su uno tematico.

Oggi secondo atto con la Finlandia. La strada per gli azzurri porterà inesorabilmente verso un bivio dantesco. L’avversaria sarà una tra Spagna e Portogallo, a seconda del piazzamento che otterrà la squadra allenata da Massimiliano Bellarte.

Se la Liga Placard ha già assegnato la sua supercoppa al Benfica nell’ennesimo derby con lo Sporting Lisbona, in un palazzetto inaugurato nel 2013, in Italia la serie a maschile è solo per ora, un susseguirsi di ripetute e d’esercizi per mettere energia nelle gambe in vista della stagione.

Nella Supercoppa portoghese ha fatto il suo esordio un sistema VAR decisamente più in linea con quello del fratello maggiore nel calcio. Meno “casereccio” rispetto a quello utilizzato nella final four di UEFA Futsal Champions League. Sfida decisa ai supplementari a favore del Benfica e indovinate cos’è accaduto il giorno successivo?

Qualcosa d’incredibile per il panorama comunicativo del futsal nostrano. Cito testualmente: “Da quando Nuno Dias si è seduto sulla panchina dello Sporting (Lisbona) l’egemonia si è spostata ogni anno in direzione del Benfica”. Una critica diretta all’operato del tecnico dello Sporting, alla campagna acquisti che, opinione del redattore dell’articolo, non ha sostituito degnamente i giocatori che sono andati via e non ringiovanisce la rosa come dovrebbe.

La critica si è anche estesa al versante tecnico e tattico, rimproverando a Dias la scelta del portiere di movimento. Ancora dal testo originale “la scelta di schierare Merlim portiere di movimento per non andare ai calci di rigore ha sicuramente sortito il suo effetto”. Il gol vittoria del Benfica arriva proprio approfittando di questa scelta tattica da parte degli avversari.

In Italia un articolo del genere sarebbe stato commentato dal “presidente” dello “sporting” con toni anche rustici e rurali. Dall’addetto stampa che tra minacce di ritorsioni e scomposte accuse di partigianeria si sarebbe letteralmente arrampicato sugli specchi. Invece in calce a quel pezzo ci sono nove commenti di tifosi. Nove. Perché i dirigenti sembrano, sottolineo sembrano, coscienti che la notorietà di uno sport passa anche dal gioco delle parti che è alimentato dalla “polemica” sportiva. Da una discussione capace di generare una risposta emotiva.

Niente abatini nella Região de Lisboa. In realtà volevo scrivere Algarve solo perché “suonava” meglio, ma è a sud del Portogallo, peccato non poter cambiare la geografia.

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