The Great Push 2023

I tornei quelli che qualche decennio fa erano riservati solo ai campi da calcio o alle arene da basket hanno cambiato completamente località e giocatori. Negli ultimi anni una valanga di competizioni ha travolto il mondo dei videogiochi. Una di quelle che sta catturando l’attenzione dei giocatori di World of Warcraft (WoW) è “The Great Push”.

“The Great Push” è una competizione riservata a team che si sfidano nella modalità “Mythic Keystone Dungeon”. In questo formato, squadre di cinque giocatori affrontano dungeon mitici, dove nemici potenziati e meccaniche insidiose mettono alla prova l’esperienza e le abilità dei migliori giocatori.

Non si tratta solo di cliccare freneticamente i tasti. Si tratta anche d’una danza di abilità e strategia. Ogni squadra riceve una “keystone” mitica a settimana, che determina il dungeon e la sua difficoltà. La sfida è completare il dungeon nel minor tempo possibile, mostrando abilità individuali e una perfetta sinergia di squadra. Tank, DPS e Healer devono agire come un team unico.

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“The Great Push” si distingue per la sua spettacolarità dall’altra competizione Blizzard, l’Arena. Le partite delle squadre di alto livello vengono trasmesse in diretta streaming su Twitch e YouTube, attirando migliaia di spettatori che assistono all’azione dal vivo. In questa ultima edizione la stagione agonistica The Great Push ha registrato fino ad ora una media di 77000 spettatori lungo 19 ore di diretta.

I partecipanti non lottano solo per la gloria, che resta ma non basta. La Blizzard Entertainment mette in palio 30 mila dollari per ogni squadra che s’aggiudica uno dei 3 gironi e 300 mila dollari a chi vince il Global Finals. Un po’ di matematica spicciola per tutti. Sono 6000 euro a testa per il girone. 60 mila per giocatore per le Global Finals. Di soli premi.

Certo il titolo della Blizzard non è più il behemoth di una decina d’anni fa quando contava 18 milioni d’abbonati nel mondo. Resta tuttavia uno dei videogame con più seguito e tra i più giocati. S’è dovuto adattare nel tempo alla nuova natura estremamente competitiva della nuova generazione di videogiocatori, ma l’ha fatto con un suo twist.

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Lo sport quello tradizionale non tramonterà mai. Ma quando vi chiedete dove sono i giovani talenti del vostro sport, guardate negli stand estivi quelli organizzati da basket (nba2k) dal calcio (eafc). Sono in quegli spazio con quattro enormi monitor contrapposti, con il controller in mano. Lo sport è per tutti, quelli con un certo fisico, l’esport è per chiunque abbia un pollice opponibile.

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