I Bulgari. Quelli di Aldo, Giovanni e Giacomo. Uno di quegli sketches pieni di mosse, movimenti e quasi tutti decisamente sconclusionati. Un po’ come questo inizio luglio di futsal italiano. Dove tra mosse di mercato, trattative, presunte fusioni e saldi per incendio ci si dimentica che ad oggi, non è possibile tesserare nessun giocatore.
Sono slittate anche le iscrizioni. Per colpa ovviamente del portale della LND. Non ci sono altre ragioni, chiaramente. Non c’è nessuna piacevole coincidenza tra un ritardo strutturale della Lega Nazionale Dilettanti e la moria di squadre della massima divisione di calcio a 5. Però torna utile.
Nel corso di queste settimane è capitato a tutti di leggere, tra anticipazioni e conferme, dei movimenti dei giocatori dilettanti di calcio a 5. Nessuno che però oltre a vantarsi di averlo scritto/sentito/spifferato per primo, ci racconti il senso di questi ingaggi, un perché tecnico e forse tattico. Potrebbe non esserci però un senso alcuno e allora forse è meglio così.
In Italia il calciomercato è considerato un evento più importante della politica. Nel calcio a 5, per una sorta di legame improprio tra chi informa e chi gioca, sembra vietato attingere alle voci di corridoio sui trasferimenti. Perché vi ritrovate presidenti e presunti DS a bisticciare con l’italiano e con i post, come se foste colpevoli di avergli profanato la tomba di famiglia e potrebbero poi chiudere per ripicca, la borsa con dentro i fiorini.
Eppure le intenzioni vere o presunte dei club, le dichiarazioni pubbliche dei calciatori attirano più lettori delle pagine delle WAGS sul Corriere dello Sport. Nel calcio a 5 manca l’appeal delle cifre, quanto è stato speso, è il contesto del denaro che rende la notizia più appetibile. Quanto costa chi e cosa è uno dei pilastri fondamentali, l’elemento trainante del calciomercato, quello vero.
L’afa e l’ansia da ripescaggio. Si agisce per il bene superiore del futsal. Quando però questo coincide con una maggiore base elettorale, perché anche a far finta di nulla, sono i voti quelli che contano e votano i presidenti. Non c’è nessun bene assoluto, c’è quello relativo al pacchetto di voti per essere eletti.
Per questo una promessa non si nega a nessuno, seguita da una amorevole e scudocrociata rassicurazione. Un pizzico di atteggiamento da Struthio camelus Linnaeus e via così si darà il via ad una straordinaria stagione di calcio a 5. Uno sport emergente, da anni. Quindi esattamente quanto è profondo l’abisso in cui è sprofondato?
“Ma mai come quelli della pallamano”. L’italianissimo atteggiamento di guardare alla condizione di chi sta peggio per sentirsi rassicurati. Non si volge lo sguardo a chi fa meglio, mai. Una sorta di “ma rubano anche gli altri” per giustificare piccole malefatte, un benealtrisimo calcettese.
Il Fasano vince lo scudetto della pallamano, il Conversano fa ricorso al CONI che rimanda le carte al secondo grado di giustizia. Tutto nella normalità. È appena accaduto nel calcio con la Juventus. Magicamente però è diventato strumento per giustificare la malagestione di qualsiasi disciplina sportiva minore.
Ignorando per mancanza di conoscenza che la FIGH è una federazione che ha il suo centro sportivo, quanti sport minori lo hanno? Partecipa ad una federazione internazionale che organizza coppe internazionali vere, non i pataccosi eventi fatti in casa. Ha perfino un videogame, Handball 24, alle sua ottava edizione. Il campionato francese, tedesco e spagnolo sono una miniera di risorse e di spettacolo. Quello italiano gode di ottima salute, pensate ha una nazionale femminile under 19 che sta per andare ai campionati europei di categoria, in Kosovo.
Esattamente gli sport minori che non riescono nemmeno ad avere un campo fisso segnato solo con le linee per il proprio sport perché puntano il dito lontano dal proprio viso? Perché il fallimento di altri è rassicurante invece d’essere un motivo di preoccupazione?