Ventimila spettatori, per una semifinale playoff di Lega Pro. Anno Domini 2023. Il calcio non è morto, la sua passione nemmeno e certo non gode di ottima salute.
Com’è che una città della provincia italiana di centoventimila abitanti ne raccoglie 20 mila nel suo stadio cittadino. Per tradizione, per tramandare essenzialmente ai bimbi quel senso d’appartenenza a qualcosa che travalica il tempo e la razionalità.
Cosa ci facevano 58270 persone sugli spalti del San Nicola di Bari? Ora i tifosi del Cagliari risponderebbero a questa domanda con un laconico: piangevano. Com’è che però quell’evento è capace di far annullare qualsiasi altra manifestazione sportiva nel raggio di 30 chilometri?
Tradizione, senso d’appartenenza e quella voglia di riscatto della gente d’un territorio che sale troppo spesso alla ribalta della sola cronaca nera. L’elemento che li unisce però è il tempo, la continuità. C’è sempre stato un Bari anche quando falliva e ripartiva dai dilettanti.
Se esiste un documentario su Bari: “una meravigliosa stagione fallimentare” e non ne esistono sul futsal ma nemmeno sul fuSTal, dovremmo tutti interrogarci sul perché.
Perché alcune realtà sportive perdurano nel tempo e altre invece, svaniscono alla prima irruzione della guardia di finanza? Perché lo sport dei “Patron” come i Matarrese alla fine lasciano solo le macerie dietro di loro?
Il futsal è avvolto nel sui ciclo triennale d’ascesa e caduta. Nel 2014 il Pescara vince lo scudetto, una rapida e folgorante ascesa capitanata suo vulcanico presidente. Arriva secondo nella stagione 2017 e in quella successiva non si iscrive.
Il Montesilvano nel 2009 vince il suo unico scudetto, due anni dopo la “Coppa dei Campioni” (diverrà UEFA Champions League nel 2017) e nel 2013 rinuncia alla categoria e si iscrive alla Serie B. Il dominio triennale del Pesaro? Vince e poi ridimensiona. La Luparense chiude l’attività nel 2018 dopo aver vinto la Supercoppa. Non vi sembra d’averla già sentita questa storia?
Non ci chiediamo perché gli spalti anche da soli 1200 posti come quelli del Pala Rigopiano se siamo fortunati sono pieni a metà. Anche a volersi affezionare ai colori di una squadra, questi scompaiono più in fretta di tifoso della Roma in trasferta a Budapest.