Caffè Corretto – Il futuro è vostro, il futuro

Il playoff del futsal, arrivano e fuggono via con la inusitata rapidità di chi si ritrova incastrato tra una storica serie tra i Boston Celtics e i Miami Heat per il titolo di conference e una finale di UEFA Champions League. A voler essere puntuali, ci sono i playoff della NHL e sulla terra rossa del Roland Garros s’attende d’incoronare il prossimo re della terra rossa.

Nella Serie A femminile di futsal pronostici di massima rispettati, anche se la gara 3 per il Falconara arriva a ventiquattro secondi dai supplementari. Il Pescara femminile dimostra a quelli che festeggiano la vittoria della regular season che quello è un titolo utile come un solarium a Mogadiscio. Potete anche fregiarvi di averlo ma non è utilissimo.

Francavilla e Bitonto sono le nuove forze del campionato. In tre anni dal regionale al vertice del massimo campionato. Il Falconara prosegue una parabola iniziata cinque anni fa, quando I top player arrivarono in Via dello Stadio. A leggere però i roster delle quattro semifinaliste, si possono riconoscere gli stessi nomi delle giocatrici protagoniste dei trionfi della Az Gold, Isolotto, Ternana, Olimpus, Kick Off, Sinnai, Salinis.

Un giorno della marmotta, nel quale i giocatori decisivi sono sempre gli stessi, invecchiano insieme e sembra quasi non ci sia ricambio. Onore a queste giocatrici che corrono e sudano sul campo oggi come allora, forse solo leggermente più lente.

Che il movimento al femminile abbia obiettivamente problemi biologici, economici e legislativi nel garantirsi un ricambio come accade nel maschile è innegabile. A parte rare eccezioni nelle quali spesso è una necessità, i talenti emergenti sono una rarità nel futsal al femminile. Un pool di talento che sembra non affliggere il calcio femminile e dal quale il movimento del calcio al cinque non attinge quasi recalcitrante.

Ad una età media che non accenna a diminuire s’aggiunge il problema della mancata fidelizzazione del giocatore, distanza l’immagine tradizionale dell’atleta che lega le sue vittorie ad una maglia. Mpappè è il PSG, Benzema è il Real Madrid, mentre Haaland è tante cose tranne il Manchester City. Un po’ come Lebron James non sarà mai i Lakers, come lo sono stati Magic e Kobe.

Se importa solo scattarsi la foto con la coppa, si potrebbe anche andare dal salumiere. Se quello che conta è un trofeo in bacheca probabilmente non conta il livello tecnico del movimento. Importa vincere e non come, solo il quando. Il futuro è vostro, il futuro.

Sugli spalti del futsal, diversamente gremiti, nelle ultime settimane sembra aver preso piede un nuovo sport, quello che consiste nel cercare di centrare uno dei direttori di gara con la maggior quantità di saliva possibile, possibilmente espulsa a corta distanza. Pratica sportiva che comporta una multa decisamente importante, costosa come nuova disciplina. Nel comunicato numero uno della prossima stagione si potrebbero rendere obbligatorie le sputacchiere, riforma più utile se la tendenza persiste, di quella di ridurre il numero di formati in distinta.

Presto sarà tempo di Finals, di scudetto, di feste. La prossima stagione è già iniziata, da tempo. Il futuro passa mentre i coriandoli della festa non si sono ancora poggiati sul parquet. Si può attenderlo, subirlo, immaginarlo, influenzarlo o semplicemente ignorarlo.

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