È quasi finita. Ancora qualche settimana di sofferenza e arriveranno le partite, quelle che contano davvero. Quelle che finiscono negli annali della disciplina. In un lungo interludio alla post season, i rapporti di forza nella Serie A Maschile, quanto in quella femminile sono definiti da tempo.
Al netto degli inciampi dell’Olimpus Roma. Delle distrazioni del Napoli e delle goleade che nel femminile aiutano solo la classifica cannonieri, quella che ricordiamo ha più spesso un valore contrattuale che agonistico e sportivo.
Se la NBA ha un problema con gli ascolti e le presenze sugli spalti di una stagione regolare lunga 82 partite, il calcetto a cinque saponato non si pone invece domande, mai. Un po’ perché le risposte spesso non le conosce, un po’ perché tanto l’importante è quante squadre si iscrivono l’anno prossimo.
Problema di ascolti e “appeal”. Decisamente secondario quando si propone ad un pubblico che può scegliere tra OM – PSG, Tottenham – Chelsea e anche un Bayern Munich vs Union Berlin, una partita di calcetto di serie A2.
Non ho alcun dubbio che tutti siano sintonizzati sulla A2 di calcio a 5 e non sul Player Championship di snooker. Disciplina del biliardo nella quale il suo top player, il 63enne Steve Davis l’hanno scorso ha incassato di soli premi: 33.6 milioni di dollari.
Una stagione, quella prossima che già si annuncia foriera di nuove serie, A3 e A4 come una risma di carta. Oppure A2Bis, tutto può accadere pure di aumentare il numero di squadre e rimpinguare le casse di una Divisione Calcio a 5 che chiuderà probabilmente il suo bilancio, in attivo.
Meritoria operazione di risanamento. Quella operata da questa nuova governance. Certo forse la competitività del prodotto ne ha risentito, tuttavia questo è un problema marginale in un contesto di dilettantismo. Non è la ricerca del profitto, il volano di questo calcio a 5 italiano, ma sembra, la sua valenza come strumento sociale.
Una nicchia quello dello sport a vocazione popolarmente gratuita. Rappresenta una zona d’attrazione per quelli interessati a investire a fondo perduto in una disciplina che vi amerà anche solo per l’esborso economico.
La dimensione di questa disciplina la si può confinare in avvenimenti come la sospensione di una gara di A2 femminile, poi interrotta, perché è sopraggiunto un blackout, di natura elettrica. Immaginate lo “scandalo” se in Serie B di calcio, accadesse qualcosa di simile. Ci sarebbe bisogno di “New Energy” anche in A2.
La distanza che separa il futsal italiano da una posizione di preminenza popolare è rappresentata dalla vastità infinita di tutti quelli a cui non importa nulla di quanto accaduto ieri nel calcetto a cinque saponato.