Dall’ultimo scudetto del Pesaro targato Colini, sembrano trascorse intere ere geologiche. Invece sono ancora fresche le cuciture dello scudetto sulle maglie della compagine marchigiana, guidata ormai da anni da un presidente, quel Lorenzo Pizza che certo non ha lesinato risorse economiche nella sua avventura nel calcio a 5.
Da almeno una stagione, si sono rincorse però, nella laboriosa provincia pesarese le più svariate voci: Pizza nel Basket, Pizza lascia il Futsal, Pizza costruisce un palazzetto solo per il futsal. Pizza insomma è una notizia, almeno nel piccolo mondo antico del calcio a 5.
Da quell’ultimo trionfo tricolore, i rossoblù hanno optato per la rinuncia a partecipare alla UEFA Futsal Champions League. In aperta polemica con la governance della Divisione Calcio a 5, uno scenario quantomeno inusitato. It’s a shame, indeed. Una scelta che è sembrata una resa, seguita poi nella più recente finestra di trasferimenti, dalla diaspora di molti degli atleti artefici del Pesaro pigliatutto.
Nell’ottobre 2022 in un momento di apparente appeasement con la Divisione Calcio a 5, Lorenzo Pizza, aveva promosso Pesaro come sede della Supercoppa. Salvo poi tuonare, ancora in direzione di Piazzale Flaminio, alla la designazione di Genzano come sede della manifestazione. Quando arriva questo freddo febbraio 2023, tra l’annuncio di un rinforzo e quello d’un disimpegno, il Pesaro di Colini ha sollevato verso cielo di Genzano, l’ennesimo trofeo.
Eppure è passato appena un anno solare, da quando nel Gennaio 2022, Lorenzo Pizza annunciava la costruzione d’un palazzetto di proprietà. In un terreno attiguo alla sua azienda, al cui interno promuovere ulteriormente di un settore giovanile dedicato al solo futsal.
Un periodo tumultuoso, quello appena trascorso. Tanto da indurre il Resto del Carlino ha seguirlo pedissequamente. Sarà anche per quel presunto flirt con basket, primo amore mai rinnegato del presidente. Sulle pagine del quotidiano viene anche riportata la notizia di questa “uscita soft” come la definisce il redattore.
Cosa rimarrà di questo Pesaro, potrà dirlo solo il tempo. Sembra un copione già visto, una sorta di “Luparense Way”. Il campionato tuttavia è ancora in corso. Tra le dichiarazioni del suo attuale massimo dirigente c’è uno: “speriamo che il futuro sia in Serie A”, vagamente funesto.
Un comunicato che suona molto meno rassicurante di quello che raccontano in tanti. Più lettera di commiato che di propositi futuri. Passare da patron a sponsor importante, induce i maligni a pensare ad un ulteriore ridimensionamento.
Un momento del sodalizio marchigiano che è possibile raccontare prendendo a prestito il titolo d’un dei più famosi scrittori argentini, Osvaldo Soriano: Triste, solitario y final.