Lo strano pasticcio delle Coppa

In estate, una delle invenzioni più brillanti partorita dalla vulcanica mente dell’allora presidente della Divisione Calcio a 5: la Coppa della Divisione, divenne per decreto regio, Coppa Italia.

La Coppa della Divisione era una creatura propria della Divisione Calcio a 5, una creatura di cui poteva disporre a piacimento. Così decide di trasformarla con un tocco magico, in Coppa Italia.

Però la Coppa Italia, ha una sua legislazione, comune. È una creatura della FIGC, con le sue NOIF. Quindi quando la Coppa della Divisione, che chiameremo Mario, diventa Maria, la Coppa Italia, qualcosa cambia e non solo nella sua natura.

Già. Non ne può disporre a piacimento, non decide regole, la Divisione Calcio a 5 deve attenersi a quelle stabilite, qualche piano più in alto. Accade così che la questione di quando e dove scontare le squalifiche diventa nebulosa. Come la nebbia del film di Carpenter può potenzialmente uccidere.

Molte società e tra queste c’è il Genzano, alla prima partita di campionato utile successiva hanno presentato ricorso avverso il risultato del campo. Molte delle squadre che sembra abbiamo schierato un atleta in posizione irregolare, pare abbiamo avuto rassicurazioni riguardo la condotta regolamentare.

Nei primi due gradi di giudizio, la giustizia sportiva ha deliberato a favore delle società con il giocatore in presunta posizione irregolare. Dalle parti di Genzano si sono affidati ad una avvocatessa convinta di poter far valere le ragioni del suo cliente, davanti al collegio di garanzia del CONI.

Accade proprio così.

…ha accolto il ricorso iscritto al R.G. ricorsi n. 73/2022, presentato, in data 2 dicembre 2022, dalla ASD Ecocity Futsal Genzano contro la Società ASD Lazio Calcio a 5, nonché contro la Divisione Calcio a 5 FIGC-LND, la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), e con notifica anche alla Lega Nazionale Dilettanti (LND) e alla Procura Generale dello Sport presso il CONI, per l’annullamento e/o la riforma della decisione assunta dalla Corte Sportiva d’Appello della FIGC, pubblicata e notificata con C.U. n. 032/CSA del 4 novembre 2022, che ha respinto il reclamo della suddetta ricorrente, nonché della decisione assunta dal Giudice Sportivo Nazionale presso la Divisione Calcio a 5, pubblicata con C.U. n. 099/DIV del 6 ottobre 2022, con le quali è stato respinto il ricorso della predetta società, con omologazione del risultato della gara S.S. Lazio – Ecocity Futsal Genzano del 24 settembre 2022, valevole per il Campionato Maschile di Serie A2; ha, altresì, disposto che le spese seguano la soccombenza, liquidate in €3.000,00, oltre accessori di legge, a carico di ciascuna parte resistente costituita in favore della ricorrente…

Sembra e potrebbe essere anche finita qui. Se non per un piccolo dettaglio. Il giocatore la cui posizione è oggetto del ricorso ha continua a giocare regolarmente in Serie A2 e secondo questa determina, in posizione irregolare.

Non avendo mai scontato la squalifica, cosa accade alle altre gare in cui era presente nella distinta di gioco. Probabilmente nulla, l’effetto possibile ma altamente improbabile, resta però potenzialmente devastante.

Condizione scaturita appunto dall’aver mutato arbitrariamente la natura della Coppa della Divisione, trasformandola in una Coppa Italia per la quale un semplice comunicato, circolare, direttiva della Divisione Calcio a 5, non hanno valore, se non secondario a quello delle NOIF.

Uno di quei pasticci brutti e non solo per il retrogusto di dilettantismo. Il calcio a 5, vive dimenandosi tra una quantità spropositata di ricorsi, come se nessuno conoscesse davvero le regole, appaltando troppo spesso il risultato alla colpevole disattenzione o ignoranza di qualcuno.

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