Caffè Corretto – A Natale puoi

Essere più buono. A patto però d’esserlo anche un po’ durante l’anno. Altrimenti resti quella di sempre. Declinato al femminile. Perché anche gli uomini di questo strano futsal italico, sono donna dentro e qualcuno anche fuori. Nel calcetto a cinque saponato, la bontà la si confonde con una certa misura di deficienza cognitiva.

Accade così che a Catilina venga data l’occasione d’organizzare una nuova congiura. Perché tutti, in questo futsal, pensano d’essere “meglio di”. Se fosse davvero così, sarebbero impegnati in uno sport più noto e invece, sono qui. Quando finirete accoltellati, alle spalle perché questo è il suo unico potere, mi racconterete. Anzi no, non m’importa quello che avete da dire. Ieri, oggi e domani.

Il Natale è arrivato e poi passato, s’è portato via anche il Grinch che ha davvero una pessima esistenza se odia la festa delle lucette, dei cappelli e dei maglioni buffi. Passato come l’Olandese Volante e la sua nave fantasma.

Quello di cui non si conosce il nome a meno di ritrovarlo in una lista, in compagna di Batman che è ancora delegato UEFA anche per il calcio sulla sabbia. Anche Edward Fitzball vi direbbe che non c’entra nulla con la FIFA. Faccio finta di non saperlo, almeno a Natale.

Ognuno ha il suo Batman, anche gli arbitri. Dopo Rambo, il procuratore federale narcotrafficante, hanno nell’ordine: Mastro Birraio e l’uomo pipistrello. Nel mezzo storie di arbitri che vengono promossi nell’élite delle giacchette variopinte con appena 10 gare dirette in A2.

Storie d’internazionali. di diversità di genere che importà più dell’abilità. Non importa che non vedano una palla uscire di un metro perché sono lontane dall’azione. Internazionale, come una utopia socialista, un proletariato arbitrale dove non conta quello che fai ma pare importi quanti cromosomi X hai.

Sicuri, al cento per cento come certi divani che questa disciplina sia sul punto d’esplodere. Potrebbe non essere il genere di deflagrazione che qualcuno auspica. Ma sopravviverà a tutti, perché in fondo lì fuori c’è sempre qualcuno disposto a comprare, per qualche centinaia di migliaia di euro, un po’ di notorietà.

Luci da cantiere e addobbi, confondendo gli uni con gli altri, come quelli che confondono i soldi del Monopoli con quelli reali. Momenti memorabili come i castelli di sabbia, in una spiaggia d’inverno. Come le risate finte.

Buone Feste al calcetto a cinque, che riporta in Serie A, sempre gli stessi giocatori e non importa l’anagrafe ma il sogno, quello di Batman, del campionato over che si mescola alla Serie A. In una disciplina così impegnata sul presente da essere disposta a vedersi il futuro al miglior offerente, pronta cassa. Tanto c’è già chi s’è venduta i fatti, per una manciata di denari, trenta, come Giuda.

 

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