Sulla strada della Supercoppa 2022

Sulla strada che conduce a Genzano, sede di questa Supercoppa 2022, troveremo molte cose.
La pioggia, di questo dicembre oltre modo mite, contendenti molto simili e una onda lunga di luoghi comuni.

Olimpus come Falconara, Pesaro come Statte. Quando togliamo da questa vigilia di finale, la buccia amara del “ogni finale, partita a se, onore e famiglia”, restano differenze oggettive tra le squadre, misurabili dai risultati in campionato.

Se così non fosse, si dovrebbe considerale il futsal italiano, alla stregua di una tombolata natalizia, completamente dettata dal caso. Se il caso è l’unica determinante, non servono giocatori dotati di tecnica, perché il risultato è condizionato sempre dal caso.

Ma non è così, vero? Altrimenti non avrebbe senso ingaggiare i giocatori dotati di maggiore tecnica, basterebbe scegliere quelli più fortunati e farli allenare da Gastone, il personaggio della Disney.

Alcuni risultati, sono meno probabili ma non per questo difficilmente realizzabili. Basta chiedere alla Spagna ai Mondiali o al Brasile delle tinte di capelli e dei balletti. Per non parlare del completo discioglimento mentale, poi sfociato in rissa del Belgio.

Esistono le quote dei bookmakers, perché appunto ci sono squadre favorite e quelle che lo sono meno. In questa doppia finale di Supercoppa, al maschile e al femminile, i pronostici pendono decisamente da una parte.

L’Olimpus è imbattuto, il Pesaro ha già registrato 4 sconfitte nelle prime dieci partite. Anche solo questo elemento è sufficiente ad indirizzare i favori del pronostico. Ci sono tra le due compagini, undici punti di differenza, elemento che livella verso il basso le possibilità di vittoria dei marchigiani che esistono, comunque.

Allo stesso modo, il Real Statte può aggiudicarsi il primo trofeo da sette anni a questa parte. Esiste la possibilità statistica. Quanto questa sia probabile è una questione diversa. Il Falconara ha diciannove punti in più in classifica, rispetto alle pugliesi.

Il Real Statte ha vinto una sola volta nelle prime dieci partite, le marchigiane otto volte. Questa è una indicazione del più probabile risultato dell’incontro. Certo non priviamo il “lore” del calcio a cinque, prelevato a piene mani dal calcio, di quella sequela di “il pallone è rotondo”, “ogni partita è una storia a se” e poi aggiungete voi a caso.

Le partite alla lavagna e sulla carta, non si perdono mai. Quelle giocate sul campo, hanno una componente volatile, da non sottovalutare. Se però entrambe le contendenti giocano al meglio delle loro possibilità, ecco che il risultato è “prevedibile”. Se non fosse così, le scommesse sportive, non esisterebbero.

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