Caffè Corretto – Mid Week

Metà di una settimana sportiva nella quale, deve entrarci di tutto. Lunghe e insensate trasferte comprese. Mid week, suona più esotico, anche a scriverlo. Tempo di campionato, di Supercoppa e di coppe scritte con la minuscola, perché al futsal femminile non è concesso altro.

Risultati di misura, squadre in fuga ma non si capisce bene da cosa e per andare dove. In un campionato costruito per permettere al settantacinque per cento delle squadre d’accedere ai playoff, si finisce con l’andare in tanti, nello stesso posto.

Nella comunicazione del futsal, quella pay-to-write, c’è una ovvia ritrosia economica a raccontare dei risultati negativi, degli scivoloni. Tutti questi eventi vengono ridotti a polvere da nascondere sotto il proverbiale tappeto.

Sono invece l’anima, spesso nera, del calcio. La ragione della sua popolarità, le discussioni che generano, le opinioni controverse quanto quelle edotte, alimentano la passione. Il futsal non è una isola felice d’amore universale, è una palude, dove c’è chi affonda e chi si perde.

In un campionato pieno d’insidie, la Kick Off subisce tredici reti in due giornate, 19 nelle ultime tre. Risultati che arrivano come ceffoni assestati con durezza ad una squadra che sembra essersi involuta, nel giro di qualche settimana, perdendo identità e certezze.

L’xG è un dato statistico che al Pescara femminile, piace ignorare, anche se fosse possibile calcolarlo nel futsal. Affronta un Fondi che ha subito 31 reti in nove partite, realizzandone solo 4. Riesce nell’impresa di subirne uno e realizzarne solo due.

In classifica i sei punti dello Statte, terzultimo, non costituiscono una abituale condizione nel calcio a 5 femminile in Italia. Reendono la misura di una crisi, quantomeno tecnica, della compagine pugliese. Come sorprendono i dodici punti del Pelletterie, corsaro proprio in casa del Real Statte, nell’ultimo turno.

Pamela Presto è riuscita a spremere dal suo organico quattro vittorie in dieci giornate, esattamente come la Lazio. Le toscane hanno la peggior difesa tra le prime otto ma sono lì a guardare una possibile post season che ammettiamolo, è decisamente lontana.

Mancano 3 giornate alla fine del girone d’andata, nove punti. Sul futsal incombe la finestra di tesseramento invernale, capace spesso di rivoluzionare stagioni e squadre. L’immagine che è possibile ritrarre oggi della Serie A femminile è quella d’un campionato nel quale il settanta per cento delle partite finiscono con almeno 4 gol di scarto.

Almeno due di quelle partite terminano con scarti più alti. Quattro squadre partecipano per vincere il campionato, le altre partecipano e basta, qualcuna di quelle retrocederà semplicemente, mentre provava a salvarsi.

Uno scenario di partite di transizione, nel quale è stato a lungo invischiato anche il calcio. Almeno fino all’introduzione delle “coppe europee”. Il futsal al maschile, quanto al femminile, è affetto da questa condizione. Particolarmente pericolosa perché mina la qualità del prodotto futsal italiano.

Difficile vendere ad un occasionale Monastir Kosimoto vs Real San Giuseppe, quando poi finisce 1 a 7, la situazione può solo peggiorare. Gli anglosassoni vi direbbero: “no brand” e aggiungerebbero “loopsided match”. Combinazione letale, per discipline molto più affermate del calcio a 5.

Anche specialisti come quelli di Sky Sport (Italia) faticano a vedere Reggina – Frosinone, perché il rischio di sfiorare nella parodia è sempre in agguato. Rispetto per quelli che nel futsal devono piazzare una partita senza Jeremy Menez.

Si trascina così fino a questo dicembre un futsal che appare nuovo solo, a quelli appena arrivati, per tutti gli altri ha i contorni nebulosi d’un pericoloso déjà vu. Un futsal che invecchia velocemente, troppo.

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