Nel palinsesto di questo mercoledì di novembre, ci sono due incontri dal dubbio gusto sportivo. Sul fronte del futsal abbiamo un Sporting Lisbona – Loznica, di Uefa Futsal Champions League, che è un buon equivalente di Spagna – Costarica per il Mondiale in Qatar.
C’è un piccolo particolare, a dividere potenzialmente il pubblico: nessuno ha idea di dove sia Loznica a meno di cercare su Google (si trova in Serbia ndr). Non è che Barcellona – Galati offra più interesse, se non di carattere geografico.
La speranza di molti sport minori, d’intercettare gli spazi lasciati liberi dalla serie a di calcio, almeno in Italia, sono già andati disattesi. Le ATP finals, la Serie B, la NBA e la NFL. Insomma di sport ad altissimo seguito ce ne sono. Rappresentano prodotti estremamente migliori, da presentare in palinsesto.
Il mondiale in Qatar poi non collabora. I nipotini di Holly e Benji battono la Germania che ha già vinto il suo mondiale posando per la foto di squadra con una posa inequivocabile, ma questa vicenda merita un suo spazio. Il Belgio fatica con il Canada e quindi a vedere il futsal su Sky restano in pochi.
La Champions di futsal però riesce, sgomitando a ricavarsi qualche spazio d’attenzione. Sarà per il brand di alcuni club, sarà per l’impegno dell’UEFA nel promuovere l’evento. Con Benfica, Barcellona, Sporting Lisbona a portare alto il vessillo di club che sono riconoscibili dal grande pubblico. La pioggia di gol di queste partite in qualche modo offre un ulteriore contribuito.
A loro possiamo aggiungere il Palma e l’Anderlecht. Lo spettatore occasionale dovrà essere edotto circa la qualità di alcuni degli incontri, sulla collocazione geografica delle power house di questo sport, altrimenti lo si lasci annoiato li, davanti ad uno schermo con molto alto a disposizione, lui va via.
C’è il miracolo maltese del Luxol che ferma una delle favorite del torneo il leggendario Kairat sullo zero a zero, che fa il paio con il pareggio a suon di reti, tre per parte che i cechi del Chrudim impongono al Benfica.
Alla luce di questi risultati, è giusto rammentare della decisione del presidente del Pesaro, Pizza, che ha clamorosamente rinunciato a partecipare alla manifestazione: “per non fare brutta figura”.
Passa la prima di ogni girone. Il Città di Eboli non può certo ambire a scalzare dal trono i portoghesi dello Sporting Lisbona. Basterà non venire travolti, quindi nello scontro con i portoghesi, per aver raggiunto il primo e più importante risultato. S’è maturata esperienza continentale.
Il futsal italiano può competere, al momento, in quella seconda fascia continentale nella quale si battono i croati, maltesi, ucraini. Tuttavia una domanda insegue una risposta dal termine della partita dell’Eboli.
Esattamente che campionato giocano gli ucraini dell’Uragan? Se non ricordo male il loro paese è straziato da una invasione russa, sono letteralmente in guerra. Dove si allena la rosa della squadra, costituita integralmente da ragazzi del Don?
L’entusiamo per la Champions, quella vera, non un torneo ad inviti, è legittimo e anche contagioso. Fino all’impatto del campo. Nel quale spesso le squadre italiane scoprono che il futsal giocato fuori dai confini del calcetto a cinque è una questione di fisico e di tecnica.
Qualsiasi sogno di Final Four, per le squadre italiane si scontra contro la formula della competizione e contro un futsal continentale che ha lasciato quello italiano, eoni nel passato.
La sbornia di Anversa non è ancora passata, la dietrologia è sempre uno strumento con il quale si leniscono le sofferenze. Così dal bel paese osserviamo altri mentre alzano le coppe, festeggiano titoli internazionali e noi li, a spiegare.