Piove, quelle leggera e anche fastidiosa. Mancano gli abeti e poi è davvero casa.
Mia sorella mi manda foto di campi da calcio sperduti nel Friuli e di spritz. All’improvviso l’orologio dei ricordi fa un salto all’indietro di troppi anni.
Sono in quel palazzetto, al quale manca il bar. In campo dovrebbe andare in scena Pescara – Falconara ma dal rumore che arriva dagli spalti sembra d’essere più al Pala Badiali, l’hangar casa del Falconara.
Il futsal femminile ha, quand’è fortunato, quel suono di contorno tipico delle partite di calcio in Asia, un misto di cori semplici e vetusti accompagnati dal flusso vocale delle emozioni. That’s what it is. Eppure a far notare l’ovvio c’è chi si sorprende.
Non è un remake, quelli si fanno molti anni dopo. Cultura cinematrografica di base. Anche se le squadre si somigliano tanto ma non abbastanza. Se perdi tre interpreti principali e il tuo capitano, non puoi essere la stessa squadra.
Ci prova, ruotando per quel che riesce mister Neri la sua squadra, quasi ci riesce. Alla quale chiede spesso un sacrificio in termini di energie. Ma nello sport come gli ricorderebbe Clough: “you get no point for trying”.
Invece pesca in una panchina lunghissima mister Morgado. Anche se continua a stupirsi sulla linea laterale, di alcuni errori che i suoi piedi da raffinato giocatore di futsal non riescono a comprendere.
Finisce tre a zero, non devo raccontarvi com’è andata. I lettori di queste pagine coincidono molto spesso con gli spettatori medi di una diretta di FutsalTV. Mi stupisce però sempre scoprire come in certi contenitori specializzati la partita che ho visto possa essere, contemporaneamente, due match completamente diversi.
La partita di ieri è stata un “tris d’autore” e allo stesso tempo, solo qualche riga più in là, “fermata dai pali”. Come in qualsiasi convenience store, insomma un minimarket, trovate sugli scaffali lo stesso prodotto, con etichette diverse.
Covenience, vuol dire anche che conviene perché trovate tutto lì, nello stesso posto. Oppure perché conviene, economicamente. Ci trovate anche il suo esatto contrario. Un cerchiobottismo straordinario, un Pier Ferdinando Casini ma del futsal.
Non diversi da quelli che dipingono la partita contro l’ultima in classifica, ferma a zero punti e viaggia alla media di cinque gol subiti a partita, come insidiosa. La ragione addotta? Non hanno mai vinto, quindi cercano la prima vittoria. Seriously? Davvero?
Se non hanno mai vinto c’è una ragione. Hanno con una probabilità, molto vicina alla certezza, un organico che alla prova del campo, è inferiore alle avversarie. Soprattutto quelle che si trovano sedici punti più in alto.
In questa narrativa che rasenta l’utilità di una pozzanghera, il futsal italiano s’è impantanato. Da anni ormai. Senza la necessità d’inseguire lettori, privo d’un vero mercato sul quale competere, non resta che questo: l’elenco dei comunicati stampa.
“Throw the baby out with the bath water”. Per non correre il rischio di gettare tutto via, vi segnalo l’esistenza nel futsal al maschile delle cartella stampa per ogni partita di campionato. Strumento utilissimo e non solo per gli addetti ai lavori.
Con qualche sforze creativo potrebbero ricordare quei programmi delle partite che sono ancora molto utilizzati nella Premier League. Potrebbero essere funzionali in un contesto ad alta percentuale di occasionali com’è il futsal italiano.
Iniziano a delinearsi a margine degli incontri, le classifiche. Se nella Serie A femminile alla classifica attuale mancano ancora molti degli scontri diretti tra le candidate al titolo, in quella maschile lo strapotere del Napoli sembra essersi già palesato.
Se l’Olimpus di mister D’Orto sbatte contro il Pescara, sarà complicato rispondere alla società di Perugino che ha preso il posto e non solo i giocatori del Pesaro di Pizza. Marchigiani che sembrano destinati ad abdicare.
Ci saranno ora i mondiali di calcio, in Qatar. Pronti a fagocitare tutto, forse. Qualche sport minore, in Italia, sicuramente proverà a ricavarsi uno spazio a cavallo tra la Serie B e C di calcio, il basket anche NBA e la pallavolo.
La mancata qualificazione dell’Italia ai mondiale nella penisola araba è una occasione per tutti. Per quelli che si sono preparati per tempo per intercettare questo vuoto. Con il tennis come ha fatto Sky Sport.