Ero curioso di vederle giocare dal vivo, le ragazzine terribili della Kick Off. Il Pescara è quel genere di squadra contro la quale è necessario misurarsi per comprendere la propria dimensione, nella scala gerarchica del campionato.
Volevo finalmente poter collegare il suono della voce alle parole di Madeleine e Zoee. Parlare di libri digitali con Luiza e riabbracciare finalmente Gaby, dopo l’avventura del Main Round. È stata anche l’occasione per vedere se mettere su tre etti di massa muscolare aiuta, altri. Evidentemente si.
Penso già a cosa potrebbe accadere quando si completerà la sua trasformazione. Come quella dei super eroi, però senza la calzamaglia. Tutto accade in una notte solo nelle pellicole cinematografiche ma anche in quelle si deve sudare molto.
Ci sono anche momenti in cui l’altruismo diventa un difetto e non una virtù. Accade più spesso di quel che si crede, la compagna non è sempre meglio piazzata. C’è anche il frame in cui la palla è sparacchiata in tribuna e io immagino la voce di Allegri urlare a Bernardeschi: “qui non sei alla Fiorentina”.
Simone segna il gol che pareggia momentaneamente il conto. Destro e sinistro, le sportellate con Belli che non è esattamente un esile manichino, la facilità di calcio e di corsa. Il Montalbano argentino l’ha fatto ancora, ha visto qualcosa in un giocatore che nessun altro aveva visto, prima.
Ci sono sempre le cicatrici, quelle che si vedono e sono facile da indentificare. Quelle che scorrono sulle gambe e saranno li per sempre. C’è chi vuol essere in campo e chi dal campo non vorrebbe mai uscire, nemmeno quando il tempo ti costringere a riflettere su un futuro sportivo che sembra accorciarsi.
C’è un futsal che odora di corridoi umidi, come quelli degli stadi inglesi negli anni cinquanta, del secolo scorso. Quelli nei quali un dimesso manager attendeva fuori dalla sala del consiglio d’amministrazione che i soci del club decidessero della formazione.
A pagare sono spesso loro, gli allenatori. Vengono ringraziati anche quando sono licenziati. Una di quelle abitudini strane ma prettamente calcistiche. “Ringraziamo il mister per averci lasciati all’ultimo posto in classifica”, no scusate: “lo ringraziamo per il lavoro svolto”.
Gli allenatori vengo scelti in fretta, licenziati ancora più velocemente e spesso, troppo spesso non scelgono nemmeno gli atleti che andranno ad allenare. Ma dalle loro prestazioni agonistiche dipende il loro futuro.
Sono però, sempre ed inevitabilmente i primi a pagare. Un lunedì di Lucca Comics and Games, di Halloween e di mostri, quelli ci sono sempre e sono anche quelli che vi chiedono dopo l’ennesima sconfitta: “come avete giocato?”.
Sogno sempre qualcuno che risponda: “Evidentemente male? Tu che dici” e poi indichi il tabellone.